Netanyahu agli Usa: in Iran colpiremo solo strutture militari. Nuovi raid sul Libano, da 4 giorni risparmiata Beirut

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto agli Stati Uniti che Israele è disposto a colpire obiettivi militari iraniani e non impianti nucleari o petroliferi, riporta il Washington Post, citando due funzionari a conoscenza della questione. Netanyahu ha rilasciato questa dichiarazione a Biden quando i due hanno parlato al telefono la scorsa settimana per discutere dei piani di Israele p… (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una di queste ha riferito che l'azione di Israele sarà calibrata per evitare la percezione di un'«interferenza politica nelle elezioni americane», segnalando che Netanyahu avrebbe capito che la portata della risposta di Israele ha il potenziale di ridisegnare la corsa alla Casa Bianca. (Corriere del Ticino)

Israele sta affrontando una «carenza critica» di missili intercettori. E che potrebbe innescare un'ulteriore escalation. (ilmessaggero.it)

Intanto ieri sera il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha espresso «forti preoccupazioni» per gli incidenti di cui sono rimasti coinvolti caschi blu di Unifil nel Libano meridionale. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto all'amministrazione Biden che colpirà infrastrutture militari in Iran piuttosto che siti nucleari o giacimenti di petrolio. (ilmessaggero.it)

L’ok ai raid anti-Hezbollah, il nodo Iran e le armi ai sauditi: così si muove l’America in Medio Oriente

La dichiarazione, rilasciata nel cuore della notte, è una risposta al Washington Post secondo cui Netanyahu avrebbe detto al presidente Usa Joe Biden che Israele non avrebbe attaccato i siti petroliferi o nucleari iraniani. (Tiscali Notizie)

Secondo il Wall Street Journal, la 'promessa' sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. (Adnkronos)

Lo scacchiere mediorientale tiene l’America impegnata su tutti i fronti in un vortice di confronti diplomatici con Israele e Libano, e messaggi recapitati agli alleati del Golfo e all’Egitto, partner chiave insieme al Qatar per riaccendere i negoziati con Hamas per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. (La Stampa)