Perché l'addio di Meta al fact-checking è un regalo a Trump
Martedì 7 gennaio Meta ha annunciato che abbandonerà i programmi di fact-checking di terze parti su Facebook, Instagram e Threads, rimpiazzando i suoi attuali moderatori con un modello simile alle criticate Community notes di X, che consentono agli utenti di segnalare pubblicamente i contenuti che ritengono non corretti o fuorvianti. In un post pubblicato sul blog aziendale per annunciare la novità, il nuovo responsabile degli affari globali di Meta Joel Kaplan ha dichiarato che la decisione – che inizialmente interesserà solo gli Stati Uniti – è stata presa per consentire di discutere apertamente un maggior numero di argomenti sulle piattaforme della società. (WIRED Italia)
Ne parlano anche altri media
Trump: stop moderazione a Meta "probabilmente" risposta alle mie minacce Mar-a-Lago, 7 gen. - Il presidente eletto degli Usa Donald Trump ha detto che la fine del fact-checking e della moderazione da parte di Meta, annunciato da Mark Zuckerberg, è "probabilmente" una risposta alle minacce fatte in passato dal miliardario che si è più volte scagliato contro il ceo di Meta. (Liberoquotidiano.it)
Con la fine della "dittatura del politicamente corretto" dell'era Dem di Biden e la sua cricca, anche Zuckenberg ritrova la voglia e la forza di abbracciare la libertà di pensiero ed espressione, seguendo l'esempio di un X (ex Twitter) che sta sbaragliando la concorrenza. (Il Giornale d'Italia)
Il fondatore di Facebook ha dichiarato guerra alla censura e alle restrizioni che, a suo dire, stavano tarpando le ali alle piattaforme social. Sulla scia di Elon Musk e con il beneplacito di Donald Trump, Mark Zuckerberg riposiziona Meta Platforms nel dibattito globale sulla libertà di espressione. (L'HuffPost)
Per Bruxelles sarà ora difficile imporsi. Ne parliamo con Benedetto Ponti, che insegna Diritto dei … (Il Fatto Quotidiano)
Almeno finché non metti a rischio il loro portafogli. Basta restrizioni al libero pensiero sui suoi social network, Facebook, Instagram e Threads, basta fact-checkers che mettono al bando le notizie false e in più la promessa di lavorare insieme al presidente eletto Donald Trump e anche accuse all'unione europea e all'amministrazione Biden. (il Giornale)
La decisione per il momento riguarda solo gli Stati Uniti. Il ceo di Meta attacca l'Unione europea: «Bruxelles ha istituzionalizzato la censura» (Open)