Operazione antidroga a Messina, il procuratore capo D'Amato: "L'organizzazione aveva acquisito credibilità"

Indagini portate avanti grazie ad intercettazioni, pedinamenti, sequestri e, abbiamo sentito, anche dell’apporto di alcuni collaboratori di giustizia. Il Procuratore Capo Antonio D’Amato ha ricostruito il lavoro svolto dal suo ufficio che ha portato ai 112 provvedimenti eseguiti questa mattina. D’Amato ha lanciato un allarme, quello del consumo di droga e ha sottolineato come le due organizzazioni avessero ormai acquisito una grande credibilità sul mercato internazionale. (Messina)

Ne parlano anche altre testate

La pericolosa droga sintetica importata dall'Olanda e spacciata dai barcellonesi. "Una volta il clan era contrario" (Tempo Stretto)

Messina – E’ una organizzazione all’ingrosso che gestiva magazzini, consegne e corrieri che consegnavano merci non a singoli spacciatori ma a gestori di altre grosse piazze di spaccio e lavorava come una vera e propria azienda commerciale quella scoperta dai Carabinieri a Messina con la maxi operazione scattata stamane. (Tempo Stretto)

È quanto emerge dall’indagine della Dda di Messina che stamani si ritiene abbia smantellato alcune organizzazioni che si occupavano di narcotraffico tra il capoluogo siciliano e Barcellona Pozzo di Gozzo, con le manette che sono scattate per 112 persone, 85 delle quali finite in carcere e le altre ai domiciliari. (Eco della Locride)

Il traffico di droga degli Iannello, “Er Freddo” di Barcellona e i sequestri anche in Spagna

Contatti con Spagna e Olanda, ‘giro’ da 500mila euro al mese (Gazzetta Jonica)

Entrambi sono finiti ai domiciliari nell’ambito delle inchieste che hanno portato alla maxi-operazione antidroga di ieri con 112 arresti. Il poliziotto Francesco La Malfa, detto Majimbù – un soprannome preso in prestito probabilmente da Majin Bu, uno degli antagonisti principali del manga giapponese Dragon Ball – e l’infermiere Enrico Pagano, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, avrebbero reso meno invalicabili i confini del carcere. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

I pentiti accusano gli Iannello e scattano i sequestri delle concessionarie di auto tra Barcellona, Milazzo e Malaga (Tempo Stretto)