Commissione Ue, accordo fra le forze di maggioranza, confermati i vice Fitto e Ribera

Accordo fatto. I tre gruppi che fanno parte della «maggioranza Ursula», ovvero Popolari, Socialisti e Liberali, hanno trovato la quadra su un documento condiviso — una «dichiarazione di cooperazione» — per dare semaforo verde agli «esami» dei sei vicepresidenti esecutivi designati con una larga maggioranza (i due terzi dei coordinatori dei comitati parlamentari competenti). Raffaele Fitto, Teresa Ribera, Kaja Kallas, Roxana Mînzatu, Stéphane Séjourné, Henna Virkkunen erano stati ascoltati dagli eurodeputati il 12 novembre scorso ma il giudizio sui sei è finito ostaggio di un braccio di ferro tra Popolari e Socialisti che aveva al centro la candidata spagnola Ribera e l’italiano Fitto. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Al bar pasticceria Policarita sono pronti a preparargli una torta. A Maglie, la sua città, la nomina a vicepresidente della commissione europea di Raffaele Fitto è naturalmente motivo di festa. (La Repubblica)

Da non perdere la "disperazione" di Ilaria Salis su X dopo la conferma di Raffaele Fitto a vice commissario esecutivo in Europa. "E' buio #fitto in Europa". (Secolo d'Italia)

Ad agosto Fitto, attuale ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha affidato (Pagella Politica)

"Gravi aperture ai sovranisti". Salis contro la nomina di Fitto in Ue

BRUXELLES – Alla fine l’accordo è stato siglato. La nuova Commissione Ue di Ursula von der Leyen nascerà formalmente il prossimo 1 dicembre dopo aver conquistato la “fiducia” dell’Eurocamera mercoledì 27 novembre. (la Repubblica)

Quando la realtà è imbarazzante, basta negarla. Il Partito socialista europeo ha appena spalancato le porte a quell’allargamento a destra della maggioranza, e probabilmente anche a un vero e proprio cambio della maggioranza, contro il quale aveva eretto barricate in luglio e che ancora la settimana scorsa definiva inaccettabile. (il manifesto)

Non che sia una sorpresa, visti i trascorsi di Salis negli antagonisti e la procedura giudiziaria aperta contro di lei in Ungheria con l'accusa di aver partecipato all'aggressione di alcune persone solo perché si orientamento politico diverso. (il Giornale)