Commerzbank, la banca della porta accanto per le Pmi tedesche: la crescita, i venti contrari, le mire di Orcel
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Commerzbank, Unicredit e il risiko bancario: il capo Manfred Knof ha risollevato l’istituto tedesco dalla soglia del baratro nel 2009. E ora se ne va. La banca è decisamente migliorata, ma arrivano i venti contrari: la debolezza dell’economia della Germania, i maggiori accantonamenti per perdite su prestiti, il calo dei tassi in vista e poi i problemi in Russia e Polonia Di che cosa ha parlato quest’estate con la sua famiglia il capo di Commerzbank, Manfred Knof, come egli ha detto, per fargli decidere al suo rientro in Germania di mettere due firme cruciali per la banca e per se stesso: la vendita a Unicredit e le sue dimissioni dopo un solo mandato. (FIRSTonline)
Se ne è parlato anche su altri media
L’istituto ha acquistato la quota del 4,49% di Commerzbank che lo Stato tedesco ha messo in vendita. Unicredit esce allo scoperto, infliggendo un duro colpo a chi si aspettava un nuovo puzzle bancario tutto italiano. (LA NOTIZIA)
Andrea Orcel, versione «supersonic man» (copyright Mediobanca), gioca d’attacco e, ritenendo maturi i tempi, muove il suo cavallo sullo scacchiere del risiko bancario. La “sua” Unicredit dopo aver costruito sul mercato - anche con l’ausilio di derivati – una posizione del 4,5% nel capitale di Commerzbank, si è aggiudicata un altro 4,5% dell’istituto tedesco in occasione del collocamento a… (La Stampa)
Come si sta organizzando ora la banca di Francoforte (Milano Finanza)
"Dopo un lungo e drastico processo di ristrutturazione, che ha incluso aumenti di capitale, cessioni di attività e de-risking,è tornata sulla scena europea come uno degli attori più attivi per il potenziale consolidamento del mercato bancario europeo". (LA STAMPA Finanza)
La metà circa delle azioni è stata acquistata sul mercato. Il resto, pari al 4,49% del capitale totale, direttamente dal governo di Berlino, che ne deteneva oltre il 15% ma da tempo si era detto intenzionato a ridurre la sua partecipazione. (TGR Lombardia)