Mario Calabresi e l'arresto di Cecilia Sala: «Il "non posso" alla madre, poi hanno riattaccato... A Natale pollo e sigarette»

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Dal 19 dicembre, il direttore Mario Calabresi ha il telefono occupato. È sempre in contatto con la famiglia di Cecilia Sala — la giornalista arrestata a Teheran — il compagno e collega Daniele Raineri, la Farnesina, l’ambasciata, Palazzo Chigi e la sua redazione di Chora Media. «Dalla mattina di giovedì, da quando abbiamo perso le sue tracce, ci siamo uniti tutti con un unico obiettivo: portare Cecilia a casa al più presto». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani insiste nel chiedere “silenzio, discrezione e riservatezza” per la vicenda della giorna… (L'HuffPost)

Alberto Negri, giornalista italiano grande esperto di politica estera e di Medio Oriente, riflette sull'arresto di Cecilia Sala, la giovane collega detenuta a Teheran. Manette che secondo molti sarebbero in realtà una vera e propria presa in ostaggio in un quadro di scambio internazionale di prigionieri. (Liberoquotidiano.it)

Ma proprio quell’isolamen… Se la trattativa per la liberazione di Cecilia Sala sembra avere ancora dei tempi non brevissimi, c’è qualcosa che si può fare subito per la giornalista italiana arrestata a Teheran: migliorare le sue condizioni di detenzione. (la Repubblica)

Cecilia Sala in cella da sola: “È in buona salute, saprà di tutto l’affetto”

L'arresto di Cecilia Sala in Iran è legato al fenomeno della "diplomazia degli ostaggi"? Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani per ora smentisce: «Noi stiamo lavorando per liberare Cecilia Sala. (ilmessaggero.it)

Con queste parole affidate a un comunicato trasmesso tramite Telegram, Gabriele Rubini, conosciuto soprattutto come Chef Rubio, ha aperto il suo intervento di critica, per usare un eufemismo, contro Cecilia Sala e contro gli sforzi della diplomazia italiana per riportarla a casa. (il Giornale)

«Chiediamo ancora una volta il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri arbitrariamente detenuti in Iran senza giusta causa». Un funzionario del dipartimento di Stato degli Stati Uniti risponde così al quotidiano la Repubblica in merito alla vicenda dell’arresto di Cecilia Sala a Teheran, avvenuto lo scorso 19 dicembre e reso pubblico una settimana più tardi. (Open)