Dati rubati, i server in Lituania e i domini in Arizona. «Così nessuno verrà mai a controllarci»
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ROMA La scelta dei server di Beyond a Londra e in Lituania da parte dell’organizzazione non è stata casuale. Le verifiche da parte dell’autorità giudiziaria sono più complesse. È Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker del gruppo, a spiegare per quale motivo i cervelli elettronici della piattaforma che contenevano tutte le informazioni rubate fossero all’estero. In una conversazione con Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera di Milano e socio di maggioranza di Equalize, Calamucci dice: «La Guardia di Finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi co... (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
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Potrebbe esserci anche una regia pugliese dietro un pezzo del sistema di dossieraggio scoperto dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. (La Repubblica)
Il calibro dei nomi, nelle tre categorie, è da Serie A del potere, economico e politico. Anche i numeri emersi finora danno l’idea: 52.811 estrazioni illecite di informazioni dal database Sdi riservato alle Forze dell’ordine, 108.805 atti amministrativi e giudiziari immagazzinati dalla società di investigazioni Equalize, oltre 800mila persone spiate. (Corriere Milano)
Milano – L’hacker Nunzio Calamucci, arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul “gruppo di via Pattari 6”, si vantava in una conversazione intercettata di avere a disposizione “un paio di brigate” di collaboratori per le ricerche di dati riservati. (IL GIORNO)
«La Guardia di finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi le scatole? Una copia del server italiano, una copia del server nel Regno Unito e una copia del server in Lituania. Errore: la previsione di Samuele Calamucci (il più bravo dei tecnici informatici dell’agenzia Equalize) in una intercettazione del 4 novembre 2022 con Enrico Pazzali (il presidente di Fondazione Fiera Milano che possiede al 95% l’agenzia amministrata dall’ex superpoliziotto e socio al 5% Carmine Gallo) si rivela sbagliata ora che la Procura di Milano ha individuato ed è riuscita a fare sequestrare in Lituania il server di Equalize, più «vero» di quello italiano, probabilmente già ripulito nel timore di indagini («Carmine è a rischio perquisizione, quindi noi non dobbiamo lasciare qua nessun materiale estraneo»). (Corriere Milano)
C’è anche Pierfrancesco Barletta (nella foto), ex membro del cda di Leonardo e attuale vice presidente di Sea, tra glì indagati nell’ambito dell’inchiesta choc milanese contro il network di hacker che avrebbe avuto accesso a numerose banche dati istituzionali. (LA NAZIONE)