Dati rubati, i server in Lituania e i domini in Arizona. «Così nessuno verrà mai a controllarci»
ROMA La scelta dei server di Beyond a Londra e in Lituania da parte dell’organizzazione non è stata casuale. Le verifiche da parte dell’autorità giudiziaria sono più complesse. È Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker del gruppo, a spiegare per quale motivo i cervelli elettronici della piattaforma che contenevano tutte le informazioni rubate fossero all’estero. In una conversazione con Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera di Milano e socio di maggioranza di Equalize, Calamucci dice: «La Guardia di Finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi co... (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Nel gruppo figurerebbero ex appartenenti alle forze dell'ordine, il manager di Fiera Milano, Enrico Pazzali, e l'ex 'super poliziotto' Carmine Gallo. Si allargano le dimensioni dello scandalo dossieraggi, che vede coinvolta una banda accusata di aver raccolto abusivamente informazioni su imprenditori e politici. (Today.it)
O meglio, un altro mercato parallelo di dati sensibili e segreti, gestito da personaggi pugliesi per ora non identificati, che funzionava grazie a pubblici ufficiali infedeli, tra cui il maresciallo della Guardia di finanza Giuliano Schiano, fino a sabat… (La Repubblica)
Un «report» sul presidente del Senato Ignazio La Russa e su suo figlio Geronimo è stato commissionato nel maggio 2023 dal presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pezzali al migliore hacker della sua agenzia investigativa Equalize srl, Samuele Calamucci, e da costui le ricerche sono state condotte attraverso la propria creatura informatica Beyond, la tanto illegale quanto potente piattaforma aggregatrice di segrete banche dati istituzionali combinate al valore aggiunto della possibilità di scaricare dati direttamente dall’archivio Sdi delle forze dell’ordine del Ministero dell’Interno, e poi generatrice automatica di rapporti reputazionali sulla base dei contenuti violati. (Corriere Milano)
C’è anche un ferrarese tra i nomi finiti al centro dell’inchiesta della Procura di Milano sulla presunta rete di hacker che avrebbero sfruttato contatti con pubblici ufficiali ‘infedeli‘ per ottenere informazioni dalle più svariate fonti, dal Ministero dell’Interno all’Agenzia dell’Entrate passando per l’Inps, con l’obiettivo di ‘spiare’ personaggi eccellenti – e non – nel mondo della politica, dell’imprenditoria e dello spettacolo tramite l’estrapolazione e l’archiviazione di file tra il 2014 e il 2019 in tutta Italia. (Estense.com)
– C’era un imprenditore romano arrivato a spendere fino a 400mila euro per colpire i nemici. Un prezzo di favore, perché “nel resto del mondo ti fanno di più, intorno alle trenta kappa”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sono circa una trentina i nominativi di persone nate tra Puglia e Basilicata su cui avrebbe compiuto ricerche il gruppo travolto dall’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Milano sul furto di informazioni dalle banche dati. (La Gazzetta del Mezzogiorno)