Nessuna ambiguità, nessun soccorso al bis di Von der Leyen

È inutile girarci intorno: per una serie di circostanze perlopiù al di fuori del suo controllo, dalle elezioni europee (e francesi) non sono scaturiti gli scenari più favorevoli a Giorgia Meloni. In modo cinico ma anche molto miope, il PPE ha deciso di riproporre la “maggioranza Ursula”, coinvolgendo le stesse forze politiche punite dagli elettori: socialisti, verdi e macronisti. Fuori dalle trattative per i top jobs Ue, al gruppo ECR guidato da Meloni non si è voluto riconoscere nemmeno la dignità di interlocutore. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altri giornali

Roma, 17 lug. – Il mistero non è stato svelato nemmeno nella riunione dei 24 eurodeputati di Fratelli d’Italia che si è tenuta a Strasburgo mentre lei era in transito da Tripoli, dove ha partecipato al Trans-Mediterranean migration forum, e la Gran Bretagna, dove domani prenderà parte alla riunione della Comunità politica europea. (Agenzia askanews)

Negli ultimi colloqui avuti ieri, Ursula von der Leyen ha usato queste parole con i rappresentanti dei gruppi di Ppe, Pse e Renew. «Dopo di me cosa c’è? Solo il caos. (la Repubblica)

Se sarà, sarà ancora Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione, esponente della Cdu tedesca, già ministra della Difesa a Berlino e pupilla dell’ex cancelliere Angela Merkel. Il voto che definirà i contorni dell’Unione europea per i prossimi cinque anni è previsto per oggi alle 13 e il verdetto dovrebbe arrivare entro un paio di ore. (il manifesto)

Il giorno di von der Leyen (oppure no)

Salvini, a braccetto con Le Pen e Orbán, la aspetta al varco dei sovranisti-estremisti e per bocca del suo vice Crippa la sfida e la provoca: «Chi avrà il coraggio di votare von der Leyen?». È tra i giardini e i saloni principeschi di Blenheim Palace, dove oggi si tiene il quarto summit della Comunità politica europea, che oggi Giorgia Meloni dovrà sciogliere l’enigma. (Corriere Roma)

ROMA, La transizione verde deve essere «giusta», ma anche «tecnologicamente aperta», ancor meglio «pragmatica». E non perché è una delle settimane di caldo anomalo peggiori dell’anno. (La Stampa)

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