Liliana Segre: «A Gaza non è genocidio, ma crimini di guerra»

La senatrice a vita al Corriere della Sera: «Demonizzazione ingiusta dello Stato di Israele e del suo popolo, ma anche controproducente per le prospettive di pace e convivenza». La senatrice a vita Liliana Segre, in un intervento sul Corriere della Sera, ha espresso preoccupazione per l’uso del termine genocidio riferito alla situazione a Gaza. Secondo Segre «non ricorrono in questo caso le caratteristiche distintive dei principali genocidi riconosciuti, come l’Holodomor, la Shoah o il genocidio in Ruanda». (Lettera43)

Ne parlano anche altre testate

Si terrà mercoledì 4 dicembre alle 21 la serata ”Sotto le macerie di Gaza: dove il diritto internazionale ha abdicato alle sue funzioni” al centro sociale Pertini di Mazzafame a Legnano, per parlare del conflitto in corso in Palestina. (LegnanoNews.com)

In una riflessione pubblicata sul Corriere della Sera Liliana Segre parla della guerra di Gaza e dell'operato di Israele in risposta ai brutali attacchi del 7 ottobre 2023. (L'HuffPost)

Getting your Trinity Audio player ready... Segre: “A Gaza non è genocidio. Un termine abusato per compiacimento e libidine di alcuni” (Dire)

Liliana Segre: «Perché non si può parlare di genocidio a Gaza, ma di crimini di guerra e contro l'umanità»

«Nella drammatica situazione di Gaza non ricorre nessuno dei due caratteri tipici dei principali genocidi generalmente riconosciuti come tali». Ovvero «il Medz Yeghern degli armeni, l’Holodomor dei kulaki ucraini, la Shoah degli ebrei, il Porrajmos dei rom e sinti, la strage della borghesia cambogiana, lo sterminio dei tutsi in Ruanda». (Open)

Liliana Segre sostiene che, nel caso della situazione di Gaza, non si riscontrano i due tratti fondamentali che caratterizzano un “genocidio”: la pianificazione della completa eliminazione di un gruppo etnico o sociale e l’assenza di un rapporto diretto con una guerra. (Virgilio Notizie)

Negli ultimi mesi ho fatto appelli per il cessate il fuoco, ho condannato le violenze, ho espresso la più profonda partecipazione al dramma delle vittime innocenti palestinesi e israeliane, ho invocato un rispetto sacrale verso i bambini di ogni nazionalità, di ogni credo, di ogni religione, ho manifestato ripulsa verso lo spirito di vendetta. (Corriere della Sera)