Sergio Ruocco, perché il compagno di Sharon è stato sospettato per primo

Come da prassi investigativa, il primo sospettato per l’omicidio è stato il compagno di Sharon, Sergio Ruocco, di 37 anni, ma lui non è mai stato indagato perché ha un alibi giudicato attendibile dagli inquirenti: al momento del delitto era nel suo letto e dormiva. A confermare questa versione c’è la telecamera dei vicini di casa della coppia, che mostra Sharon uscire poco dopo mezzogiorno e poi nessun altro. (IL GIORNO)

Su altre fonti

Poche ore dopo l’individuazione del 31enne che la notte del 30 luglio scorso avrebbe accoltellato mortalmente la barista a Terno d’Isola, la famiglia Verzeni ha esposto pubblicamente il suo ringraziamento agli inquirenti ma anche ai testimoni (BergamoNews.it)

È una piccola magnolia senza fiori a dare riparo a mille domande. Ma per le risposte bisogna guardare più in alto. Nel giorno in cui la Procura consegna la risposta – un nome, cognome e una confessione – al terribile rompicapo della morte di Sharon Verzeni, la sua famiglia cerca le sue risposte e consegna il suo grazie, nonostante tutto, nell’intimo raccoglimento di una Messa. (L'Eco di Bergamo)

Se avessimo in mente un nome lo avremmo detto subito ai carabinieri e, probabilmente, tutto questo sarebbe già finito». Così Sergio Ruocco, intervistato da La Stampa e Repubblica, ha parlato al ritorno a casa dopo il primo giorno di lavoro da quando il 30 luglio scorso la fidanzata Sharon Verzeni è stata uccisa a coltellate per strada a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, da un killer che ancora non ha un nome. (Gazzetta di Parma)

"Rileggiamo i giornali di agosto e troviamo in ogni articolo, neanche troppo velati, i sospettucci gettati lì sul compagno di Sharon Verzeni, Sergio Ruocco, con storie di dissidi tra i due, telecamere che lo seguono ovunque, convocazioni in caserma interpretate come sentenze di condanna. (L'HuffPost)

Nel nostro Paese ormai non importa più dove vanno indagini e s… Anzi, a pensarci bene Ruocco esprime una “personalità assente da emozioni, iper controllata, con quella bocca chiusa che segnala una probabile menzogna”. (La Stampa)

"A un mese dalla morte di nostra figlia, la notizia di oggi ci solleva perché spazza via anche tutte le speculazioni che sono state fatte sulla vita di Sharon e di Sergio". "Grazie a coloro che hanno testimoniato e hanno permesso di arrivare ai risultati di oggi. (Tuttosport)