Uccise a tradimento un polacco a un passo dalla libertà, ex agente della Stasi condannato dopo 50 anni

Il tribunale ha inflitto 10 anni di reclusione all'ex 007 Martin Naumann per la morte di Czeslaw Kukuczka, che il 29 marzo 1974 si presentò all'ambasciata di Berlino Est minacciando di far esplodere una bomba se non gli fosse stato concesso il visto per passare a Berlino Ovest (AGI - Agenzia Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

È un ex tenente del ministero per la Sicurezza dello Stato (Stasi), la macchina di spionaggio e repressione della Repubblica democratica tedesca (Ddr). Cade goccia a goccia il tempo in Germania, in contrasto con l'immagine di dinamicità di un Paese che si racconta in grado di fare i conti col proprio passato, anche il più oscuro. (il Giornale)

Il tribunale di Berlino è "convinto senza alcun dubbio" che Martin Naumann, 80 anni, sia l'uomo che sparò e uccise il 38enne polacco mentre cercava di fuggire attraverso il posto di frontiera di Friedrichstrasse a Berlino nel 1974, ha affermato la corte. (Il Messaggero Veneto)

Martin Naumann, ex agente della STASI, è stato condannato a 10 anni di carcere per l'omicidio del polacco Czesław Kukuczka, avvenuto nel marzo del 1974 a Berlino al valico di frontiera tra l'ex Germania Est comunista e quella dell'Ovest democratica. (Secolo d'Italia)

Berlino, 50 anni dopo la giustizia raggiunge Manfred N. Per la prima volta un ex agente della Stasi condannato per omicidio

nei documenti del tribunale, ora ha 80 anni e avrebbe sparato a Czeslaw Kukuczka alle spalle alla stazione di Friedrichstrasse nel 1974.I dettagli dell'omicidio sono rimasti sconosciuti per decenni. (Tiscali Notizie)

A 80 anni conduceva una normale e tranquilla vita da pensionato a Lipsia, in Germania. Almeno fino a oggi, quando Martin Naumann, un ex ufficiale della polizia segreta della Germania dell'Est, è stato condannato a 10 anni di carcere per l'omicidio di un pompiere polacco al valico di frontiera di Berlino, avvenuto nel 1974 (EuropaToday)

Avrebbe voluto restare anonimo, dopo un’esistenza privilegiata da ufficiale segreto della Stasi e poi da tranquillo pensionato nella Germania unificata. E sicuramente avrebbe preferito che anche l’orrendo crimine che ha commesso cinquant’anni fosse rimasto anonimo, dimenticato, sepolto … (la Repubblica)