Siria, i ribelli prendono controllo di una strada chiave per Aleppo
Siria, i ribelli prendono controllo di una strada chiave per Aleppo Milano, 29 nov. I jihadisti e i loro alleati hanno preso il controllo di una strada chiave che porta ad Aleppo, la seconda città della Siria, dopo due giorni di un'offensiva contro il regime che ha provocato più di 255 morti, secondo una Ong. Nelle immagini il controllo di una via cruciale preceduto dai combattimenti nella periferia di Aleppo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il più importante gruppo impegnato nella seconda città siriana in queste ore è noto con la sigla Hts, acronimo di Hayat Tahari al Sham. Si tratta, è bene ricordarlo, di gruppi in molti casi legati al mondo islamista e jihadista che dal 2015 controllano la vicina provincia di Idlib. (Inside Over)
Gli insorti siriani sono entrati ad Aleppo, la seconda città più grande della Siria, e si sono scontrati con le forze governative. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha dichiarato che i ribelli hanno fatto esplodere due autobombe alla periferia occidentale della città. (Corriere TV)
Sono ormai oltre 250 i morti causati dal conflitto che si è riacceso da mercoledì in Siria, dopo anni di precaria calma, parallelamente alla cessazione delle ostilità con la tregua fra Israele ed Hezbollah entrata in vigore nel sud del Libano. (rsi.ch)
Il ministero degli Esteri iraniano ha ribadito il suo "continuo sostegno" alla Siria mentre è in corso l'offensiva contro Aleppo da parte delle forze che si oppongono al regime di Bashar Al Assad. . (Il Mattino di Padova)
L'esercito siriano intanto ha dichiarato di stare respingendo l'offensiva: "Le nostre forze continuano a respingere la grande offensiva", afferma l'esercito aggiungendo di aver "ripreso il controllo di alcune posizioni". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
I ribelli siriani sono entrati ad Aleppo, ieri, al culmine di un’offensiva lanciata mercoledì in cui hanno preso il controllo di oltre 50 località delle aree rurali tra il distretto di … “Siamo fratelli, non abbiate paura”. (Il Fatto Quotidiano)