Giorgetti conferma la web tax in Manovra alle pmi, imprese pronte allo sciopero fiscale

Giorgetti conferma la web tax in Manovra alle pmi, imprese pronte allo sciopero fiscale
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QuiFinanza ECONOMIA

Nessun passo indietro sulla web tax nonostante la stretta finisca per colpire le pmi. In audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto ad alcuni emendamenti sui nodi più discussi della Manovra, ma tira dritto sulla tassa pensata per mettere un freno all'elusione fiscale delle Big tech, che nella nuova legge di Bilancio sarebbe estesa anche le imprese italiane, pronte, dal canto loro, a rispondere con lo sciopero fiscale. (QuiFinanza)

Ne parlano anche altre fonti

Un emendamento presentato da Forza Italia alla legge di Bilancio propone di escludere dall’imposta sui servizi digitali alcune categorie specifiche di operatori del settore dell’informazione e dell’intrattenimento. (il Giornale)

Il minstro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insiste sulla “nuova” web tax. E spiega il motivo dell’abbattimento dei tetti – almeno 750 milioni di euro a livello globale e ricavi da servizi digitali non inferiore 5,5 milioni in Italia – a valle del quale ad essere obbligate al pagamento dell’imposta sarebbero anche le pmi. (CorCom)

Niente web tax per radio, tv e testate giornalistiche online. La proposta di esenzione dalla tassa è stata presentata oggi in Parlamento da Forza Italia. Forti erano state nelle scorse settimane le proteste dal mondo dell’editoria per il possibile impatto dell’imposta prevista in manovra. (Open)

Altra figuraccia di Meloni sul digitale. Bankitalia segna due errori da matita blu

Modifiche in vista anche per le cripto-attività: il disegno di legge di Bilancio innalza l’aliquota sulle plusvalenze dal 26 al 42 per cento. Il disegno di legge di Bilancio 2025 modifica, estendendolo, l’ambito soggettivo di applicazione dell’imposta sui servizi digitali. (Ipsoa)

Esentare dalla Web Tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Engage)

La prima perché azzopperebbe start-up e imprese innovative, la seconda perché rischia di spostare gli investimenti su piattaforme extra-europee fuori dalla lente del fisco italiano. La nuova web tax e l’aumento della tassazione sui bitcoin rischiano di diventare un boomerang per l’economia. (L'HuffPost)