Torino in fuga dall'auto
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A Torino, il settore dell'automotive sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con un'azienda su tre dell'indotto pronta a cambiare strada. Durante la presentazione del nuovo Osservatorio sulla componentistica automotive della Camera di Commercio di Torino e Anfia, è emerso un quadro complesso e preoccupante. Se i grandi gruppi come Stellantis e Volkswagen rallentano, l'indotto soffre, con un calo del fatturato per il 55% delle imprese della filiera nazionale. Una su tre guarda all'elettrico, cercando di adattarsi alla transizione ecologica che sta rivoluzionando il settore.
I nuovi dati dell'Osservatorio, che ha analizzato 2.135 imprese della filiera della componentistica automotive, rivelano che queste aziende occupano 170 mila lavoratori e generano un fatturato stimato di 58,8 miliardi di euro. Tuttavia, il settore è in crisi, con un'impresa su dieci che pensa di abbandonare l'automotive per fornire componenti meccaniche ad altri settori industriali come l'aerospazio, l'elicotteristica, la nautica e il ferroviario, che attualmente godono di miglior fortuna rispetto all'automotive.
Il divorzio delle imprese della componentistica dai grandi car maker, stremate dalla riconversione elettrica, è stato certificato dalle analisi di Anfia e Camera di Commercio di Torino. La crisi dell'automotive è evidente, con molte aziende che minacciano di lasciare il settore per cercare opportunità più redditizie altrove. Il prossimo 14 novembre, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato il Tavolo Stellantis per discutere delle problematiche del settore e cercare soluzioni per sostenere le imprese in difficoltà.
In questo contesto di grande incertezza, la transizione ecologica rappresenta una sfida enorme per i costruttori, che stanno trasformando le proprie fabbriche per produrre veicoli elettrici. Questo passaggio, dopo oltre un secolo di produzione di veicoli endotermici, richiede investimenti significativi e ha spinto alcuni colossi del settore a unirsi per abbattere i costi.