Tavares lascia Stellantis nel 2026, oggi in Parlamento: "Auto elettriche cinesi costano 30% in meno, in Italia 40% in più su costi di produzione" - VIDEO

Tavares lascia l’amministrazione del gruppo Stellantis nel 2026: è quanto affermato dallo stesso Ad nel corso di un lungo Cda negli Usa, tenutosi ieri nella sede americana di Auburn Hills, a Detroit. Oltre alla data in cui lascerà l'amministrazione del gruppo, Carlos Tavares ha annunciato cambiamenti nel management, tra cui un nuovo responsabile finanziario e anche un nuovo Ceo, Santo Ficili, per il brand italiano Maserati che soffre un pesante calo di vendite. (Il Giornale d'Italia)

Su altre fonti

Oggi ci ha presentato un progetto di smantellamento. Parole vuote, nulla sulla produzione o su stabilimenti e operare. (Tiscali Notizie)

E una frase che suona come una sentenza: "Un milione di auto prodotte? Io parlerei soprattutto di un milione di clienti". Ecco, in sintesi gli argomenti di Carlos Tavares, ceo di Stellantis, nell'audizione davanti alla X Commissione parlamentare alla Camera, quest'oggi. (Torino Cronaca)

Stellantis, Tavares "Non abbandoniamo l'Italia" 11 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Crisi auto, Tavares chiede incentivi statali: elettriche troppo care, in Italia non si vendono

"Non abbiamo alcuna intenzione di abbandonare l'Italia o che qualcuno sfidi la nostra leadership - ha precisato Tavares -. Abbiamo la capacità per sostenere un milione di clienti. (Sky Tg24 )

«Sento da parte vostra rabbia, un certo livore. Lo stesso atteggiamento che hanno i lavoratori. È una situazione molto difficile, ma i regolamenti non sono stati imposti da Stellantis. Non è corretto fare una grande insalata». (Open)

«Perché non vendiamo auto elettriche in Italia? Perché costano troppo. Il Ceo di Stellantis, Carlo Tavares, in audizione venerdì a Montecitorio di fronte alle Commissioni Attività produttive di Camera e Senato, ha chiesto ai politici una nuova tornata di aiuti statali per superare la profonda crisi dell’automobile, che si presenta in Italia con aspetti ancora più marcati rispetto al resto d’Europa. (Corriere della Sera)