Consiglio Europeo, Giorgia Meloni oggi alla Camera: le comunicazioni in diretta in vista del 27 e 28 giugno

"Trafficanti sono cinici schiavisti del terzo millennio, l'Europa non può più tollerarlo. Ma la lotta all'immigrazione illegale non può essere affrontata senza coinvolgere i Paesi di origine e senza considerare le cause che spingono le persone a partire. Vogliamo garantire il diritto a non emigrare: serve un modello nuovo, di cooperazione con le Nazioni africane. Su questo tema l'Italia ha fatto scuola con il Piano Mattei e siamo contenti di rivedere il nostro approccio anche nell'agenda europea. (Fanpage.it)

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Insieme alla presidente del Consiglio una folta delegazione composta dal vice presidente e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto e dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

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La premier, ieri alla camera dei deputati e poi al senato per riferire sul vertice dei capi di stato e di governo che oggi e domani approverà tra l'altro le nomine dei nuovi vertici europei proposte dai negoziatori dei grandi partiti, Ppe, Pse e Alde (Ursula von der Leyen di nuovo presidente della commissione, Antonio Costa presidente del consiglio europeo, Kaja Kallas Alto rappresentante per la Politica estera e la Sicurezza) ha criticato con forza il metodo seguito per la prima volta, quello che non ha tenuto conto delle nuove forze in campo e ha ristretto il campo delle decisioni, riservata «ai caminetti». (Italia Oggi)

Meloni: "Maggioranza Ue fragile, lo vedremo in Parlamento..."

Giorgia Meloni mette i ‘paletti’ nella delicata partita per la scelta dei nuovi vertici Ue. No alla logica dei “caminetti”, “è il popolo che ha sempre ragione, no l’oligarchia”, dice alla Camera durante le comunicazioni in vista del Consiglio europeo. (Dire)

Nel suo doppio passaggio in Parlamento, alla vigilia del Consiglio europeo che dovrà dare il primo via libera all’intesa sulle nomine per i «top jobs» dell’Ue (Ursula von der Leyen di nuovo presidente della Commissione, il socialista portoghese António Costa leader del Consiglio Ue e la premier estone Kaja Kallas Alto rappresentante per la politica estera), la premier Giorgia Meloni ha detto tutto il male che pensa di un accordo raggiunto senza coinvolgere l’Italia e senza, a suo dire, tener conto del risultato elettorale. (Corriere della Sera)

"Quello che noi vediamo oggi è che ci sono tre partiti che si considerano una maggioranza e che distribuiscono alcuni incarichi apicali. Maggioranza? Lo vedremo in Parlamento, senatore Delrio... Lo vedremo in Parlamento con il tempo". (L'Unione Sarda.it)