La Bce alza il livello sul rischio vulnerabilità dell’eurozona
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La Banca Centrale Europea, nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, ha evidenziato diversi rischi crescenti per la stabilità economica dell’eurozona. L’inflazione si avvicina al target del 2%, mentre i mercati finanziari hanno registrato aumenti sporadici di volatilità. Il report avverte che le prospettive sono oscurate da incertezze macro-finanziarie e geopolitiche in aumento, insieme a crescenti preoccupazioni per le politiche commerciali.
Il debito sovrano rimane sotto pressione, con la Bce che lancia l’allarme sulla crescita economica fragile e il rischio per la sostenibilità. Nonostante le banche dell’Eurozona siano ben capitalizzate, le incertezze politiche e i rischi geopolitici continuano a pesare sulla ripresa economica. La Bce ha lanciato un avvertimento chiaro: il debito sovrano rimane una delle principali vulnerabilità per l’Eurozona, e una crescita economica debole potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria.
La Bce, attraverso il suo ultimo Financial Stability Review, ha lanciato un segnale di allarme sulla sostenibilità del debito sovrano di alcuni Paesi dell’Eurozona. Tra i nomi citati, figura anche l’Italia, accanto a Grecia, Cipro, Portogallo e Spagna, evidenziando una crescente preoccupazione per la tenuta economica e sociale dell’Unione. La fragilità della crescita economica è un fattore cruciale nell’aumentare il rischio sui mercati. Secondo il rapporto sulla stabilità finanziaria della Bce, la debolezza dell’economia potrà pesare su banche, imprese e Stati nell’Eurozona.
Nel terzo trimestre del 2024, i salari sono aumentati, ma l’inflazione non preoccupa gli economisti. Tuttavia, la Bce sottolinea come la fragilità della crescita economica sia un fattore cruciale nell’aumentare il rischio sui mercati.