Draghi in Senato: «Sicurezza messa in discussione da Trump, per la difesa europea serve catena di comando continentale»
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«La nostra sicurezza è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l'invasione dell'Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l'Unione Europea». Lo dice Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue ed ex premier ed ex presidente Bce, presentando il suo rapporto al Senato nell'audizione informale davanti alle commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue del Senato e della Camera (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Ma la congiuntura attuale, che peraltro si inserisce in uno scenario economico e sociale problematico, già da tempo caratterizzato da segnali di stagnazione e, in diversi settori, anche di recessione, lascia davvero pochi dubbi sull’urgenza di agire, presto ed insieme a livello europeo, tanto per limitare i danni già in atto da tempo, quanto per provare ad invertire i trend economici, sociali, regolatori, attualmente pericolosamente in viaggio verso il ribasso, toccando corde di rilevanza politica, affinché l’Unione inizi a pensare a sè stessa e ad agire, in determinati settori, come un unico Stato federale, alla stregua degli Stati Uniti di America. (Il Sole 24 ORE)
Mario Draghi torna al Senato dopo quasi tre anni dalla sua caduta, i cronisti lo aspettano assiepati dietro a un cordone tenuto dai commessi. Non c’è enfasi, non c’è emozione, non c’è empatia. (la Repubblica)
Durante la sua audizione alla Camera dei deputati, Mario Draghi ha evidenziato come, nel tempo, si sia sacrificata la spesa pubblica comprimendo la domanda interna, trascurando le infrastrutture e riducendo gli investimenti in ricerca, innovazione tecnologica e clima. (Il Fatto Quotidiano)

Per l'ex premier è il momento di ripensare del tutto il sistema di sicurezza europea, che adesso è minacciata e “messa in dubbio” da Donald Trump. Inevitabile, dice, dotarsi quindi di una difesa comune e pensare a un sistema di approvvigionamento che superi l’attuale frazionamento nazionale "deleterio", troppo dipendente da Washington. (Sky Tg24 )
«È la prima volta che torno in Parlamento dopo la fine del mio mandato da presidente del Consiglio, e devo dire che rientro qui con un po’ di emozione e con tanta gratitudine». E davvero non riesce a nascondere quel «po’ di emozione» confessata ad una platea che da tempo aveva richiesto il suo intervento. (Corriere della Sera)
“Perché optò su salari bassi e austerità, mentre adesso dice tutto il contrario?” Ci ha ripensato, cioè, sul taglio dei salari e della spesa pubblica (“in quel momento credevamo avrebbe funzionato”), ma non sulla competitività, di cui pure si parlerà nel prossimo Consiglio Europeo del 20-21 marzo. (Radio Radio)