Città unica, stravince il no. Soddisfatto Principe, Caputo: "Terrorrismo psicologico per il si"
Advertisement COSENZA – Ha vinto il no al referendum consultivo per l’istituzione della “Città unica” di Cosenza, con la proposta di fusione con i comuni di Rende e Castrolibero. La percentuale dei voti contrari alla “Città unica” é stata il 58,23%, contro il 41,02 dei favorevoli. Gli elettori che hanno espresso il loro diniego sono stati , complessivamente, 14.539, mentre quelli che hanno votato sì sono stati 10.241. (Quotidiano online)
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Advertisement COSENZA – Urne chiuse, bassa affluenza del 26%, e un dato che vede il flop del referendum nella città dei Bruzi. Lo scrutinio definitivo decreta l’esito del Referendum: “No”. La consultazione che ha dato la parola ai cittadini sull’unione tra Cosenza, Rende e Castrolibero si chiude con il 58,23% (14.539 voti) dei No e il 41,02% (10.241 voti) dei Si. (Quotidiano online)
Un risultato che ha del clamoroso e che riporta con i piedi per terra la tragicomica cricca del presidente Occhiuto, di suo fratello e di tutto il centrodestra ma anche del Pd e dei suoi cespugli e della Cgil. (Iacchite)
Città Unica – Vince il “NO” e a Rende i suoi sostenitori sfilano a colpi di clacson A mezzanotte è partita l’esultanza dal quartier generale di Sandro Principe ed è proseguita per tutta la città. il No prevale con il 56,81%. (Cosenza 2.0)
In termini percentuali 51.49% per il No e 46.96% per il Sì. Il dato parziale riguarda 94 sezioni così suddivise: 71 sezioni di Cosenza (su 82), 22 sezioni di Rende (su 34) e 1 di Castrolibero (su 10) e i voti del No sono 8.115 contro i 7.401 del Sì. (Iacchite)
La presidente della Provincia e sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro , perora la causa del sì e, a pochi minuti dalla chiusura delle urne referendarie, con un’affluenza che a Cosenza si attesta attorno al 20% , abbozza una prima analisi, legata proprio alla risposta della cittadinanza. (Gazzetta del Sud - Edizione Cosenza)
Tanto tuonò che non piovve. Cosenza, Rende e Castrolibero rimangono tre centri distinti, con zero voglia di diventare cosa unica. Lo hanno deciso i cittadini, non solo consegnando alle urne il proprio no, ma forse soprattutto ignorandole. (la Repubblica)