Quegli smemorati del Pds che invocavano un premier forte

Ascolta ora 00:00 00:00 «Il premierato evita lo scoglio di un presidente sganciato dalla maggioranza, con i relativi possibili esiti autoritari di un capo dell'esecutivo in balia della dialettica infinita dei partiti forti e dei governi deboli». Trent'anni fa la sinistra non era affatto preoccupata della deriva autoritaria di cui blatera oggi, ma proponeva come una riforma del premierato identica a quella che ha in mente l'esecutivo di Giorgia Meloni (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

Questo elemento si inserisce in una strategia complessiva che, in una fase di forte riflusso nella partecipazione politica e nella strutturazione dei partiti segnalata non soltanto dalla presenza elettorale ormai stabilmente assestata attorno o appena al di sotto del 50%, punta decisamente ad un accentramento del potere politico – amministrativo ben oltre al primato della governabilità, trappola nella quale era caduta anche la sinistra al tempo dello “sblocco del sistema politico”: slogan poi portato avanti sia dalla Bicamerale 1997-98, sia dalla proposta di modifica costituzionale poi sfociata nel referendum del 2016. (Contropiano)

La presidente dell'associazione chiede ai primi cittadini di attendere l'assemblea che si terrà nei prossimi giorni: «Da lì potrà uscire una determinazione unitaria con il coinvolgimento di ciascuno» La lettera (LaC news24)

Come se non bastassero il premierato, l’autonomia differenziata e la riforma della magistratura, il centrodestra mette sul piatto anche il cambiamento della legge elettorale per i Comuni. La serietà di un intento riformatore si giudica infatti dal suo realismo e dalla sua prudenza, dalla coerenza delle proposte e dall’approfondimento dei temi. (Corriere della Sera)

Bonaccini (Pd): “Credo ancora nell’autonomia ma la destra spacca il Paese”

Com’è noto, nei giorni scorsi il Parlamento (I) ha approvato in via definitiva la legge ordinaria che reca norme procedurali per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (deliberazione Camera dei deputati di mercoledì 19 giugno); (II) ha effettuato (Senato della Repubblica, martedì 18 giugno) la prima delle quattro deliberazioni volte alla adozione della legge di modifica della Costituzione sul punto della forma di governo dello Stato (elezione diretta del primo ministro). (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante «disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione», che era stata approvata il 19 giugno a Montecitorio dalla Camera. (ilmessaggero.it)

Tra gli ultimi atti da presidente (le dimissioni saranno operative tra 15 giorni), se i tempi tecnici lo … (Il Fatto Quotidiano)