Oltre il Monza c’è un doppio spareggio. Le mosse di Tudor per tenersi la Juve

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TORINO. Un mese se ne è andato, un altro lo aspetta. Igor Tudor è a metà di un cammino iniziato con ottimismo e finito, quasi senza preavviso, in un groviglio di incertezze. La sconfitta contro il Parma, inattesa e bruciante, ha rimesso in discussione equilibri che sembravano consolidati. Ora, davanti alla Juve si para un bivio: continuare a lottare per un posto in Champions o lasciarsi sfuggire l’ultimo treno. Domenica allo Stadium, contro un Monza ormai retrocesso e senza più stimoli, sarà il banco di prova decisivo.

Le quote, come sempre, premiano i bianconeri. Ma i numeri, in questo finale di stagione, contano meno delle reazioni. Tudor, che ha ereditato una squadra in affanno, sa di non poter sbagliare. La riconferma, benché non esplicitamente legata ai risultati, passa inevitabilmente da una risposta immediata. Per questo, nonostante le assenze – Koopmeiners e Vlahovic su tutte – ha scelto di puntare su Mbangula, cercando un’alternativa a un reparto offensivo che nelle ultime uscite ha mostrato il fianco.

Dall’altra parte, il Monza di Nesta arriva a Torino senza pressioni. La retrocessione è matematica, eppure proprio questa mancanza di aspettative potrebbe renderlo insidioso. I brianzoli, privi di cinque giocatori ma con qualche giovane pronto a cogliere l’occasione, potrebbero giocarsi la partita senza freni. Un rischio che la Juve non può permettersi, visto che ogni punto perso ora peserebbe come un macigno.