Assopan Lazio Nord sui rincari di pane e pasta: «Il Reatino resta con i prezzi tra i più bassi, ma futuro rito
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«In questi ultimi giorni, a causa della guerra in Ucraina, si diffondono sulla stampa notizie di considerevoli aumenti dei listini di pane e pasta.
Certo è che se i prezzi dovessero continuare ad aumentare sarà inevitabile un ritocco dei listini»
Nella provincia di Rieti il prezzo al pubblico del pane sciapo non supera i 2,50€ e siamo collocati tra le provincie con il prezzo più basso nonostante le principali voci di costo (lavoro, materie prime, servizi) siano uguali in tutta la Nazione. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
Il pane è un bene primario e non ci sentiamo di voltare le spalle ai cittadini. Nello specifico il 60enne quantifica in "15 euro al quintale che abbiamo pagato in più dallo scorso novembre. (il Resto del Carlino)
Emblematico il caso del grano: un bene essenziale come il pane ha già raggiunto quotazioni inimmaginabili fino a qualche mese fa. Non solo per il costo del pieno ma pure per quello degli alimentari, che pagano (anche) i rincari dei trasporti e della corrente. (Corriere della Sera)
I listini più bassi si registrano a Messina, dove il prezzo massimo è di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa Vola, con il caro bollette e il boom delle materie prime, il prezzo del pane: il record, segnala Assoutenti, e’ stato registrato a Ferrara dove viene venduto fino a 9,8 euro al chilo. (Metropolisweb)
Coldiretti ha calcolato che dal grano al pane il prezzo aumenta di 19 volte tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l'acqua per ottenere un chilo di prodotto finito. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Quello che rassicura il deputato è il fatto che il nostro paese è comunque un produttore di tali materie prime In Liguria e in Sardegna è già partita la corsa ai supermercati, con lo svuotamento degli scaffali. (Mezzokilo)
Il caro-bollette fa impennare i prezzi di prodotti di largo consumo come pane e pasta, beni che nei prossimi giorni potrebbero risentire del conflitto scoppiato in Ucraina e dei forti incrementi nelle quotazioni delle materie prime. (il Fatto Nisseno)