Iwao, l'eterno condannato a morte. Dal 1978 aspetta di essere giustiziato
Come può essere la vita di un eterno condannato a morte? Iwao Hakamada aspetta da quarantaquattro anni di essere giustiziato e ogni tanto, come dice il suo avvocato, «sembra che viva in un mondo di fantasia». Ogni giorno di vita in più Iwao lo ha vissuto come uno strappo all'appuntamento con la morte; qualcosa di ancora più straordinario visto che in Giappone i condannati alla pena capitale vengono informati dell'impiccagione una manciata di ore prima dell'esecuzione. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è in realtà il mondo. Cavallerizzo è il simbolo dell’instabilità di un’intera regione e di tutto un Paese, di una terra segnata dalla precarietà, dai continui abbandoni e dagli interventi emergenziali e mai risolutivi. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Era il 1968. Oggi, 56 anni dopo, di cui 46 trascorsi nel braccio della morte in carcere, Iwao Hakamada è stato assolto. (La Stampa)
A 88 anni Hakamada è stato assolto in uno dei casi giudiziari più controversi della storia giapponese. Il tribunale distrettuale di Shizuoka ha emesso oggi una sentenza che ribalta la condanna a morte ricevuta nel 1968 per l'omicidio di una famiglia. (Corriere della Sera)
Roma, 26 set. - Iwao Hakamada ha 88 anni, 46 dei quali li ha trascorsi nel braccio della morte di una prigione giapponese, rischiando di essere portato ogni giorno, senza preavviso, nella sala delle impiccagioni. (Il Sole 24 ORE)
A più di mezzo secolo dalla sua incriminazione con l'accusa di quadruplice omicidio, l'ex pugile professionista Iwao Hakamada, oggi 88enne, è stato assolto in uno dei casi giudiziari più controversi della storia giapponese. (ilmessaggero.it)
In Giappone, il tribunale ha deciso oggi dopo 56 anni l'assoluzione di Iwao Hakamada, l'ex pugile professionista di 88 anni condannato a morte con l'accusa di quadruplice omicidio. Si conclude così uno dei casi giudiziari più controversi, in uno dei grandi Paesi industrializzati che pure applica, come negli Stati Uniti, la pena di morte. (Avvenire)