"Se non lo avessi incontrato non avrei drogato e fatto stuprare mia moglie": la testimonianza choc al processo

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Una catena di violenze e stupri senza fine. Il processo al francese Dominique Pelicot, che per quasi un decennio ha drogato la moglie e invitato decine di uomini a violentarla, sta aprendo un vaso di pandora senza precedenti. Ne emerge una vera e propria "cultura dello stupro" generalizzata senza confini in termini di età o classe sociale. L'ultima rivelazione che sta sconvolgendo il pubblico francese è avvenuta il 18 settembre nell'aula di tribunale da parte di uno dei sodali di Pelicot: Jean-Pierre Marechal. (EuropaToday)

Ne parlano anche altri giornali

Le guardie di sicurezza del supermercato lo avevano notato mentre filmava sotto le gonne alcune clienti. Così grazie ad una serie di denunce presentate dalle donne, Dominique Pelicot è stato sottoposto a perquisizione e trovato in possesso di centinaia di video e foto degli stupri di gruppo sulla moglie. (Il Fatto Quotidiano)

L'ammissione di uno dei 50 uomini accusati dello stupro di Gisèle Pelicot in Francia. alla Corte: "Non avrei mai immaginato che lei non sapesse ma sono colpevole di stupro perché quando ho visto che era priva di sensi sarei dovuto andare via ma non ho detto nulla". (Fanpage.it)

«Spero che il giorno in cui una donna si sveglierà al mattino senza ricordare cosa ha fatto il giorno prima forse penserà alla mia testimonianza». Il processo che è iniziato nelle scorse settimane ha sconvolto l’opinione pubblica francese, con la stessa Pelicot, oggi 72enne, che ha insistito perché le udienze si tenessero a porte aperte. (Open)

La vicenda emerge dal processo in corso al tribunale di Avignone contro Dominique Pelicot e le decine di uomini accusati di aver abusato della donna che il marito aveva precedentemente drogato e stordito con farmaci. (Fanpage.it)

Il caso che sta scuotendo la Francia (leggi qui) tanto da provocare la reazione indignata degli stessi uomini, che stanno firmando una petizione contro la “dominazione maschile”, si arricchisce di nuove testimonianze dopo quella della vittima Gisèle Pelicot e del marito Dominique che per 10 anni l’ha drogata per farla stuprare da sconosciuti: 51 per l’esattezza. (Milleunadonna.it)

Un’avvocata impegnata in un doloroso processo per stupro ha il diritto di utilizzare i social network in modo “frivolo”? È quel che si chiede l’opinione pubblica francese, visibilmente scossa dalle performance su Tik tok e Instagram della penalista Nadia El Bouroumi, responsabile della difesa di Jean-Marc L. (Il Dubbio)