IL VIDEO. Mobilità elettrica, Pressi: serve chiarezza su visione Ue

Roma, 3 lug. "Dobbiamo dare chiarezza alle aziende della mobilità elettrica, a partire dalle normative europee. Per vincere la sfida della transizione ecologica questo settore industriale ha necessità di capire qual è la visione, in modo da orientare con precisione gli investimenti e i processi di produzione", lo ha detto questa mattina Fabio Pressi, presidente Motus E, intervenuto a Largo Chigi, il format di The Watcher Post. (il Dolomiti)

Ne parlano anche altri giornali

Tempi difficili per l’elettrico. Nonostante ciò, i grandi sostenitori dell’integralismo green tirano dritto: le prospettive a lungo termine rimangono brillanti, con buona pace dei prezzi esorbitanti e della naturale resistenza al cambiamento. (il Giornale)

Questo passaggio dai veicoli alimentati da combustibili fossili a soluzioni a zero emissioni presenta sfide tecniche e infrastrutturali significative. L’integrazione delle tecnologie innovative è essenziale per superare questi ostacoli. (Tempo Italia)

Direttore studi e ricerche della Fondazione Caracciolo, il centro studi dell’Aci, Scotto è da anni un attento osservatore del mondo dell’automotive e della mobilità. È Francesco Ciro Scotto il protagonista della seconda puntata di Wired 20-35, il podcast realizzato in collaborazione con Repower per scoprire le strade della nuova mobilità. (WIRED Italia)

Batterie, guerra dei dazi e lavoro: i rischi e il potenziale dell’auto elettrica Ue

Le classifiche sono sempre da prendere con le adeguate cautele, non foss’altro per le difficoltà di comprendere criteri e metodologie. L’International council on clean transportation, think tank statunitense reso famoso dal dieselgate, ha aggiornato la sua graduatoria sui costruttori che stanno facendo meglio (o peggio) nel loro percorso di elettrificazione. (Quattroruote)

La spinta verso i veicoli elettrici (EV) cresce. (Sky Tg24 )

Il caso è stato scoperto dall’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Epa) ed ha avuto ripercussioni globali, portando a multe per decine di miliardi, richiami per mezzo milione di veicoli e un danno ragguardevole alla reputazione di Volkswagen. (Il Sole 24 ORE)