RoFF 19 – Avetrana – Qui non è Hollywood: incontro con il regista
Pippo Mezzapesa e il cast hanno raccontato la genesi della serie ispirata a uno dei casi mediatici che ha sconvolto l’Italia LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI La nuova serie targata Disney+ e presentata alla Festa del Cinema di Roma, Avetrana – Qui non è Hollywood, affronta la dolorosa vicenda avvenuta 15 anni fa in Italia di Sarah Scazzi (Sentieri Selvaggi)
Ne parlano anche altri media
Elementi che appassionano da sempre. Negli ultimi anni, serie di finzione o docu-serie, tengono incollato il pubblico davanti allo schermo. (CremonaOggi)
(Cinematografo.it/Adnkronos) – Il cuore pulsante della serie “è stato quello di avvicinarci il più possibile all’umanità di questa storia. Racconta così Pippo Mezzapesa il modo in cui si è approcciato alla direzione di Avetrana - Qui non è Hollywood, la serie originale Disney+ in quattro episodi che affronta uno dei delitti che più hanno colpito l’immaginario collettivo italiano, ovvero quello di Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto del 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto. (cinematografo.it)
Federica Pala e Giulia Perulli in una scena di "Avetrana - Qui non è Hollywood" presentata alla Festa del Cinema di Roma Qui non è Hollywood" non si avvertiva la necessità (Today.it)
Sono le parole del brano scritto da Marracash per la colonna sonora di Avetrana - Qui non è Hollywood, la serie in quattro episodi, che sarà disponibile dal 25 ottobre su Disney+, diretta da Pippo Mezzapesa e presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma (Vanity Fair Italia)
Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. (The Hot Corn Italy)
Qui non è Hollywood: su Disney+ la serie sul delitto di Sarah Scazzi Un progetto controverso fin dal principio, scopriamo perché Non è facile avvicinarsi a questa serie. A cominciare dalla locandina, che ha comprensibilmente suscitato un’infinità di polemiche sui social, fin dalla sua prima presentazione. (Gamesurf)