La medicina generale dichiara lo stato di agitazione. Fimmg: “Firma Acn entro l’anno e investimenti in manovra o sarà sciopero”

La medicina generale dichiara lo stato di agitazione. Fimmg: “Firma Acn entro l’anno e investimenti in manovra o sarà sciopero” Alla base della decisione del Consiglio nazionale Fimmg, l’inaccettabile ritardo sulla definizione dell’atto di indirizzo, indispensabile per arrivare poi alla firma dell'Accordo collettivo nazionale (ACN) 2022 – 2024, ma anche l’assenza di risorse aggiuntive per il raggiungimento di obiettivi di politica sanitaria in riferimento ad un’assistenza di prossimità. (Quotidiano Sanità)

Se ne è parlato anche su altri giornali

tutela della salute dei cittadini, dallo stato di agitazione risorse aggiuntive dedicate all'assistenza territoriale. "In (Tuttosport)

I Medici di Medicina Generale diminuiscono in quasi tutte le regioni italiane, rendendo sempre più difficile l’erogazione delle cure primarie sul territorio. (Potenza News )

, ma anche l’assenza di risorse aggiuntive per il raggiungimento di obiettivi di politica sanitaria in riferimento ad un’assistenza di prossimità". (Tiscali Notizie)

Liste attesa, Bartolazzi (Sardegna) ai mmg: "Impossibile abbatterle, vanno governate"

Sottoporsi a una gastroscopia a Cagliari è impossibile. Bisogna raggiungere Oristano e comunque attendere il 22 settembre dell’anno prossimo, per la precisione 349 giorni, sperando che le condizioni di salute non peggiorino. (L'Unione Sarda.it)

Esplode la rabbia dei medici di famiglia. Fimmg: “Adesso basta con la leggenda dei fannulloni. Pronti allo sciopero, è in gioco il futuro del Ssn” (Quotidiano Sanità)

Lo ha fatto l’assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Armando Bartolazzi (nella foto) nel suo intervento ai lavori d’apertura dell’82° congresso nazionale della Fimmg, la Federazione Italiana dei medici di medicina generale, in programma fino al 12 ottobre a Villasimius, dicendo sul più esecrato e odiato simbolo della sanità che non funziona, ovvero le liste di attesa che non finiscono mai costringendo i cittadini a rivolgersi alla sanità privata pagando di tasca propria (se lo possono fare), oppure condannandoli, se privi di risorse, a non curarsi, con tanti saluti all’art. (RIFday)