La terza manovra economica del Governo Meloni è legge: via libera dal Senato
Con 108 sì, 63 no e 1 astenuto, ieri la terza manovra economica del governo Meloni è diventata legge. Il via libera definitivo del Senato è arrivato, come già alla Camera, dopo il voto di fiducia (112 sì, 67 no, 1 astenuto), in tempo per evitare l’esercizio provvisorio ma senza alcun esame in commissione, dove il testo venerdì è rimasto per meno di un’ora prima di approvare in Aula, provocando le proteste delle opposizioni per «il Parlamento umiliato», cosa ribadita più volte anche ieri nelle dichiarazioni di voto. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nonostante la gran parte dei fondi (quasi 18 miliardi dei 30 totali) si concentri sulla conferma dell'Irpef a tre aliquote e del taglio del cuneo fiscale sugli stipendi, molti tra imprese e cittadini non vedranno sensibili benefici. (Corriere della Sera)
Di Blackbird (Il Fatto Quotidiano)
Il suo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rinvendica l’aver tagliato «spesa improduttiva e sprechi» per recuperare risorse e aiutare «le famiglie più bisognose, in particolare i lavoratori dipendenti a reddito medio basso». (ilmessaggero.it)
Due interventi rivendicati dalla maggioranza nella fase di approvazione in Parlamento. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge di Bilancio per il 2025. (Il Sole 24 ORE)
Dal mancato taglio delle accise al fallimento del progetto dei centri in Albania, dalla cancellazione delle liste d'attesa nella sanità alla 'finta' tassa sugli extraprofitti delle banche: ecco tutte le promesse mancate del governo Meloni nel 2024. (Fanpage.it)
Nuovo scontro tra il Partito Democratico e il sindaco Beppe Sala sulla legge denominata 'Salva Milano'. Lo sfida tra il partito e il sindaco riguarderebbe la possibilità che vengano proposte nuove modifiche alla legge. (Il Giornale d'Italia)