Perché la motosega di Milei non funziona con le destre europee
La nuova destra – quella, per capirci, che è emersa negli ultimi anni e che siamo soliti chiamare populista – ha un problema con l’economia. Che da ultimo è stato evidenziato dal grande favore col quale il Presidente argentino Javier Milei è stato accolto alla festa di Fratelli d’Italia, Atreju, malgrado il partito di Giorgia Meloni non sia certo vicino alle sue posizioni anarco-capitaliste. A vo… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il Pil ha registrato un’espansione del 3,9% nel terzo trimestre rispetto al secondo trimestre, dopo tre cali consecutivi trimestre su trimestre. (business24tv.it)
Aveva promesso una “rivoluzione a colpi di motosega” per l’Argentina, ad un anno dall’inizio del suo mandato Javier Milei ha ottenuto importanti risultati dal punto di vista macroeconomico, ma con una povertà che è cresciuta e una classe media che fa fatica ad arrivare a fine mese. (ISPI)
Dopo aver partecipato al G7 in Puglia del giugno scorso, Javier Milei torna a sorpresa a Roma per partecipare da ospite d’onore alla chiusura della festa di Atreju di Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni restituisce così l’invito del presidente argentino a Buenos Aires di venti giorni fa (subito dopo il G20 di Rio de Janeiro) dove si sono fugacemente affacciati sulla Plaza de Mayo. (il manifesto)
Javier Milei non pronuncia cose nuove. In realtà, quelle del presidente argentino, sono parole contemporanee come forme d’arte, in quanto rimandano a inclinazioni e necessità dell’umano sempre valide poiché ontologicamente attuali. (L'Opinione)
Il vulcanico presidente argentino Javier Milei è stato protagonista del dibattito pubblico italiano degli ultimi giorni: è intervenuto (acclamatissimo) alla convention di Fratelli d’Italia Atreju, le sue ricette economiche ultraliberiste hanno ricevuto l’apprezzamento del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. (Corriere della Sera)
Sabato scorso, una comunità cresciuta a pane e statalismo si spellava le mani e urlava squarciagola “libertà, libertà!”, i difensori di ogni categoria protetta possibile (dai balneari ai tassisti) andavano in brodo di giuggiole sentendo il tribuno argentino elencare i tagli compiuti nel suo paese per combattere (a modo suo) la crisi e nel frattempo preparavano emendamenti alla legge di bilancio per garantire questo e quell’altro interesse, almeno per un altro anno. (GLI STATI GENERALI)