Gisèle Pelicot, il grazie di Macron: "Hai ispirato la Francia e il mondo"

Emmanuel Macron ringrazia Gisèle Pelicot per la battaglia combattuta a nome di tutte le donne dopo le 51 condanne nel processo per gli stupri subiti. Colpevole anche l'ex marito della donna,... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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«Ma è anche il nome dei miei nipoti, e io voglio che siano orgogliosi del loro nome, voglio rendere giustizia a questo nome, non lasciarlo nel fango di quello che ha fatto Dominique Pelicot, voglio che siano fieri di essere Pélicot, come Gisèle Pélicot. (ilmessaggero.it)

Gisele Pelicot, la cui storia ha impressionato tutto il mondo per il coraggio che ha avuto ad affrontare un processo contro suo marito e altre decine di stupratori che l’hanno violentata per anni, non teme di tornare in tribunale se gli imputati ricorreranno in appello. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Da settimane seguono il viatico di Gisèle Pelicot, la 72enne riuscita a ribaltare la psicologia della violenza sessuale attraverso ciò che l'accusa ha definito un «testamento per le generazioni future»: non è la vittima a doversi vergognare, ma lo stupratore. (il Giornale)

Dominique Pelicot, drogava la moglie e la faceva violentare: condannato a 50 aanni

Dopo la sentenza nel processo per gli stupri a carico di Dominique Pelicot e di 50 co-imputati, Gisèle Pelicot ha preso la parola dicendo di rispettare la decisione della Corte. (Fanpage.it)

Gisèle Pelicot, 72 anni, è stata vittima di violenze sessuali da parte del marito Dominique e di altri uomini da lui contattati online per circa 10 anni All’esito di un processo durato poco più di tre mesi, il 19 dicembre il signor Pelicot è stato condannato a 20 anni di prigione per aver drogato la moglie per abusarne insieme ad altri uomini senza che lei ne fosse consapevole Le ripetute violenze sessuali sono state minuziosamente documentate dal signor Pelicot in video conservati e catalogati anno per anno. (Corriere della Sera)

La sentenza del tribunale di Avignone è stata pronunciata in sua presenza, e davanti alla moglie e ai loro tre figli. Condannati anche altri 50 uomini, mentre si stima che ancora altri trenta abbiano partecipato alle violenze e siano riusciti a sfuggire all’identificazione e al processo. (Liberoquotidiano.it)