La trappola del precariato: come il sistema del lavoro a tempo determinato rischia di minare la qualità dell'istruzione in Italia
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Precariato – Quando le scuole riapriranno a settembre, saranno oltre 250.000 le cattedre coperte con supplenze annuali o temporanee. Un numero enorme, che rischia di mandare in tilt le segreterie scolastiche e, soprattutto, di compromettere seriamente la qualità dell’insegnamento erogato. A questo dato record si aggiunge un’altra beffa: ben 30.000 docenti risultati idonei al concorso ordinario del 2020 potrebbero non ottenere una cattedra pur essendo abilitati, in quanto il Ministero dell’Istruzione ha riservato parte dei posti vacanti ai futuri vincitori del concorso straordinario legato al PNRR (Informazione Scuola)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In un clima di crescente preoccupazione per il futuro professionale, ci dichiariamo pronti alla battaglia contro un sistema che continua a lasciarci soli nella precarietà, chiedendo un intervento urgente e mirato da parte delle istituzioni. (Sassilive.it)
«È una polemica strumentale. Ho fatto un incontro con tutti i dirigenti degli uffici scolastici regionali a fine agosto e mi hanno assicurato che l’anno scolastico partirà regolarmente e che quindi da questo punto di vista sono affermazioni in buona parte strumentali, come quella per cui ci sarebbero 250mila docenti precari. (Corriere TV)
«L’anno scolastico che sta per iniziare segna un nuovo record di precari nel mondo dell’istruzione, un primato negativo di cui è pienamente responsabile il Governo Meloni». Questa la denuncia del Senatore del Partito Democratico, Marco Meloni. (Casteddu Online)
"L’anno scolastico partirà regolarmente", ha sottolineato il Ministro (LAPRESSE)
Maggiore flessibilità nel reclutamento dei docenti. È la richiesta del ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, alla Ue per contemperare le specificità del sistema italiano con la riforma del reclutamento prevista dal PNRR (Italia Oggi)
Problemi Ricorrenti: Burocrazia Inceppata: “Docenti, aspiranti Dirigenti e personale ATA lamentano meccanismi burocratici inefficaci. (Oggi Scuola)