Boato in Toscana: il giorno dopo resta la paura, “In tanti usciti velocemente da casa”

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
LA NAZIONE INTERNO

– Resta la paura il giorno dopo il tremendo boato che ha scosso una parte della Toscana, soprattutto costiera. Era il primo pomeriggio quando, soprattutto chi era in spiaggia e chi stava svolgendo le sue attività quotidiana nelle città della costa ha sentito un grande botto. Nelle abitazioni hanno anche tremato in maniera piuttosto importante i vetri. Un suono mai sentito secondo le testimonianze dei moltissimi che lo hanno avvertito. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altre testate

C’è voglia di capire, e tra le ipotesi più probabili di questo evento, visto che di terremoti non ne sono stati rilevati, e di passaggi aerei a velocità sonica non c’è traccia, c’è appunto quella della meteora esplosa al contatto con l’atmosfera. (LA NAZIONE)

Il comune di Campo nell'Elba, sull'isola turistica italiana, ha dichiarato su Facebook che una stazione di rilevamento nelle vicinanze ha "rilevato un evento sismico e acustico avvertito Inizialmente il fenomeno è stato attribuito a un terremoto. (Secolo d'Italia)

"Evento più energetico di quelli che abbiamo registrato in passato, è stato registrato fino alla Valle d'Aosta". (Fanpage.it)

Il bolide esploso nell'aria. "La Rete non l'ha intercettato, ma può essere polvere di stelle"

Tra gli studiosi che sposano questa ipotesi, c’è Gian Mario Gentini, coordinatore della Protezione civile dell’Elba occidentale: «Secondo i nostri dati, al 90% si tratta di un meteorite che si sarebbe disintegrato entrando in collisione con lo strato superficiale che ricopre la Terra, provocando uno spostamento d’aria. (Corriere Fiorentino)

Il boato si è avvertito in tutta l'isola e ha fatto gridare al terremoto, ipotesi poi smentita dopo minuti di panico e interrogativi. A turbare il pomeriggio di venerdì 20 giugno all'Isola d'Elba e su parte della costa toscana potrebbe esser stato un bolide. (La Repubblica Firenze.it)

Pubblicità Condividi questo articolo (la VOCE del TRENTINO)