Inchiesta ultrà, Inzaghi in Procura sulle telefonate col capo ultrà dell’Inter

– La rapida ascesa al direttivo della Nord, dopo la riappacificazione con il capo della Sud che inizialmente aveva posto il veto. L’amicizia con “Sandokan” e il litigio in un locale. I contatti con Nazzareno Calajò e i commenti su due fatti di sangue ancora senza colpevoli. Le telefonate con un killer di mafia degli anni Ottanta. Storie di malavita e criminalità da stadio si intrecciano attorno alla figura del quarantacinquenne palermitano Francesco Intagliata, uno dei 19 arrestati dell’operazione “Doppia Curva” di Squadra mobile e Sco che ha azzerato i vertici del tifo organizzato rossonerazzurro. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri giornali

Quattromila euro al mese da devolvere al tifo organizzato. Stando alle intercettazioni raccolte dagli inquirenti, Caminiti, detto Pino, avrebbe svolto un vero e proprio ruolo di "mediatore" tra il mondo dell'imprenditoria e la tifoseria organizzata nerazzurra, ruolo ottenuto grazie ai rapporti con Giuseppe Calabrò, legato alla 'Ndrangheta. (Eurosport IT)

NUMERI – Archiviata la batosta nel derby della Madonnina contro il Milan, Simone Inzaghi ha chiuso il suo primo terzetto di vittorie considerando le partita tra Serie A e Champions League. Dopo il flop nella stracittadina l’Inter ha inanellato le vittorie contro Udinese, Stella Rossa e Torino. (Inter-News)

Prenderanno il via, nel corso della giornata odierna, salvo sorprese dell’ultimo minuto, le audizioni dei tesserati di Inter e Milan coinvolti – ma non indagati, sottolineiamo per chiarezza informativa - nell’inchiesta della Procura di Milano, coordinata dai pm della Dda Storari e Ombra, sulle Curve di San Siro. (Calciomercato.com)

Inter, la curva ultrà cambia striscione. E da fine stagione possibile il ritorno ai nomi dei gruppi storici

Il “Baretto 1957 Milano”, zona San Siro. Qui, secondo gli inquirenti, venivano organizzate le coreografie della curva interista. (La Gazzetta dello Sport)

Già lunedì della scorsa settimana, il giorno del maxi blitz, si era saputo che il procuratore federale della FIGC, Giuseppe Chinè, aveva chiesto agli inquirenti milanesi gli atti di indagine non coperti da segreto per verificare eventuali condotte “rilevanti” per l’ordinamento sportivo, da parte delle due società o di loro tesserati. (Calcio e Finanza)

Ma non su… MILANO – A ogni bufera cambiano gli striscioni. (La Repubblica)