Gabriele Muccino: “Ho fatto un film diverso e unico, mi chiedo se sia l’ultimo per il cinema”
Gabriele Muccino si racconta in un'intervista a Fanpage per l'uscita di Fino alla fine, un thriller in cui abbandona il suo stile classico, girato in due lingue diverse per evitare il doppiaggio: "Fra due anni sarebbe stato inutile, l'intelligenza artificiale cambierà tutto". Il regista non smetterà di raccontare storie, ma riflette sulla crisi del cinema in sala: "Siamo spaesati, le piattaforme hanno impigrito il pubblico e forse anche noi registi". (Fanpage.it)
Ne parlano anche altre testate
Giovedì 7 novembre alle ore 21 al The Space Cinema Napoli torna “Una Serata con”, e per l’occasione il regista vincitore del David di Donatello Gabriele Muccino incontrerà il pubblico per presentare il suo nuovo film “Fino alla fine”. (ilmattino.it)
Fino alla fine Cosa ci lascia l'ultimo film di Muccino (Today.it)
A Palermo non è riuscito a trovare attori tra gli ex detenuti, in particolare qualcuno che volesse fare il poliziotto. Tutti hanno rifiutato la parte. (La Repubblica)
Gabriele Muccino: Faccio di tutto perché lo sia, penso che ci si una transizione importante che dobbiamo comprendere e assecondare, altrimenti facciamo la fine di Buster Keaton, che non ha transitato dal cinema muto a quello sonoro e da imperatore della Paramount è finito nella roulotte davanti ad alcolizzarsi. (Rolling Stone Italia)
È uscito il 31 ottobre, dopo la premiere alla Festa del cinema di Roma, Fino alla fine ultimo e 13mo film di Gabriele Muccino. È lui a raccontarlo così: «Fino alla fine non vuole essere semplicemente visto, ma vissuto, perché tratta di ciò di cui le nostre vite hanno un silenzioso e costante bisogno. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Sophie è una ragazza americana che invece di una vacanza rilassante in Italia passerà una notte brava che la porterà a compiere azioni per lei inimmaginabili, in un'escalation di violenza alla quale acconsentirà con imprevedibile temerarietà. (La Stampa)