Team poco coinvolti? Ecco che cosa devono fare i manager
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Gli investimenti in iniziative rivolte alla felicità dei dipendenti non mancano, eppure i tassi di infelicità sul lavoro non sono in calo: assunto semplice, nella sua definizione, ma che rivela una problematica critica per il buon funzionamento e la crescita sostenibile di un’organizzazione e per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Negli ultimi anni, a riprova di quanto sopra affermato, l’attenzione delle aziende al benessere delle proprie persone ha registrato un’evoluzione significativa, posizionandosi come elemento cruciale per la competitività e il successo aziendale: eppure, come ha evidenziato l’ultima edizione dello “State of the Global Workplace Report” della società di consulenza Gallup , solo un quarto degli addetti a livello globale si dichiara realmente coinvolto nel proprio impiego, con un calo di produttività e motivazione evidenti nei contesti meno attenti agli aspetti legati alla soddisfazione dei singoli individui. (Il Sole 24 ORE)
Su altre testate
L'approccio nel mondo del lavoro è cambiato. Per un numero sempre crescente di imprese italiane il welfare aziendale non è più una semplice questione di benefit economici e di premialità, come veniva inteso in passato. (il Giornale)
Le imprese che riescono a coniugare il benessere del personale con la riduzione dell’impatto ambientale (insieme all’attenzione alla responsabilità sociale) ottengono vantaggi operativi e allo stesso tempo costruiscono una reputazione solida , attraendo talenti e migliorando il clima aziendale. (TeamSystem)
Così, più che provare a replicare iniziative che altrove hanno avuto successo, è più opportuno cercare la propria strada. Una ricetta valida per tutti non c’è. In una fase come questa, nella quale in tanti parlano di benessere aziendale nella consapevolezza dell’importanza raggiunta dalle risorse umane per il successo di un’impresa, c’è da prendere atto che ogni situazione è diversa dalle altre. (la Repubblica)