L'opposizione ripiombata nelle fratture di due anni
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D’istinto, verrebbe da dire che per le opposizioni due anni siano passati invano. Il loro schieramento appare disastrato e diviso proprio come era alla vigilia delle elezioni politiche del 2022 che portarono alla vittoria di Giorgia Meloni e dei suoi alleati. Anche allora, a causa dei veti reciproci tra centristi di Carlo Calenda e grillini del M5S e estrema sinistra, il Pd di Enrico Letta si ritrovò solo e subì una sconfitta storica. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
– "Con Michele de Pascale ci sono degli accordi che rispetteremo. I paletti pentastellati rimangono quelli, accanto alla decisione nel rimanere nella coalizione di centrosinistra che sosterrà Michele de Pascale alle Regionali del 17 e 18 novembre. (il Resto del Carlino)
L'en plein per dare la spallata al governo Meloni. I sondaggi suggeriscono alla segretaria del Pd di rivedere i piani e accontentarsi forse del gol della bandiera: la vittoria in Emilia Romagna, roccaforte da sempre delle giunte rosse. (il Giornale)
"Il campo largo in Sardegna non c'è stato, visto che Renzi e Calenda non ci hanno sostenuto e noi abbiamo vinto le elezioni senza il loro supporto. Ha risposto così la presidente della Regione sarda Alessandra Todde, ex vice di Conte alla guida del M5s, in merito alla fine del campo largo dichiarata da Conte. (Corriere Delle Alpi)
Le mosse più importanti sulla scacchiera sono state, in questi giorni, quelle di Giuseppe Conte e di Giorgia Meloni. Conte ha prima rotto con il centrosinistra sulla Rai (gesto politico rilevante e pieno di conseguenze) e poi ha sotterrato il cosiddetto campo largo condizionando fortemente il voto delle prossime regionali di Liguria, Umbria ed Emilia Romagna. (LaC news24)
Gli interventi sul tema delle alleanze nel centrosinistra sono tantissimi e univoci: con Ital… Centinaia di messaggi con lo stesso appello: «Mai con Renzi». (La Stampa)
Paolo Natale (Italia Oggi)