Disfide pericolose in maggioranza

Non c’è nulla di più insidioso per un governo di una baruffa strumentale tra i partiti di governo. E non per gli effetti politici che la lite produce ma per i danni che questa miscela corrosiva provoca nel rapporto con l’opinione pubblica. È chiaro che lo scontro dell’altro ieri in maggioranza non mette in discussione la stabilità dell’esecutivo e dell’alleanza, ma comporta intanto la perdita di una piccola quota del credito che i cittadini ripongono in chi è chiamato a risolvere i problemi e non a crearli. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

ROMA La tregua nel centrodestra sarà siglata oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri, l’accordo sul dl giustizia che approda sul tavolo di palazzo Chigi è stato raggiunto, si sta limando il testo riguardo ai poteri alla procura antimafia, ma tra FI e Lega non c’è alcun problema politico sul dossier: martedì mattina la maggioranza darà il primo via libera in Commissione alla Camera al ddl sulla separazione delle carriere (arriverà il 9 dicembre in aula, semaforo verde ci sarà a gennaio). (ilmessaggero.it)

Anche se il decreto legge fiscale collegato alla manovra è passato ieri al Senato come previsto col voto di fiducia, la rottura della maggioranza l’altro ieri in commissione ha lasciato pesanti strascichi. (Corriere della Sera)

Come ricorda il sito dell’Agenzia delle entrate, il canone di abbonamento alla televisione è obbligatorio per tutti coloro che possiedono un apparecchio televisivo. Niente riduzione del canone Rai per il 2025. (WIRED Italia)

Quanto costerà il canone Rai e chi avrà il bonus a dicembre, nuovi orari dello sciopero, ragazzino aggredito all'uscita di scuola, imprenditrice morta annegata alle terme e le altre notizie da sapere per iniziare la giornata

Ieri sono andati in scena dispetti e veti reciproci che hanno visto al centro anche la Calabria. La mattina la maggioranza si è spaccata sul taglio del canone Rai con Forza Italia che ha votato insieme alle opposizioni contro l’emendamento della Lega che chiedeva di prorogare, anche nel 2025, la riduzione del contributo per la tv pubblica, da 90 a 70 euro la Lega si è vendicata nel pomeriggio, nella stessa commissione, quando ha affossato l’emendamento presentato dei forzisti Adriano Paroli e Claudio Lotito relativo ai bilanci della sanità in Calabria. (LaC news24)

Il deputato azzurro e portavoce nazionale di Fi, Raffaele Nevi, ritiene che non serva alcuna verifica di governo, ma si deve "tornare a rispettare il programma sottoscritto con gli elettori e fare le cose condivise" (il Giornale)

Cosa è stato deciso sul canone Rai Lo "sconto" del canone Rai non passa, l'aumento del contributo ai partiti sì. La commissione Bilancio al Senato ha approvato il decreto fiscale collegato alla manovra e oggi il testo arriva in Aula. (Today.it)