Giuntoli alla Juve, il futuro incerto tra risultati e polemiche

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SPORT

Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, si trova in una posizione sempre più delicata, con il club che valuta attentamente il suo operato dopo l’esonero di Thiago Motta. Nonostante un contratto fino al 2028 e un ingaggio annuo di 1,5 milioni di euro, la sua permanenza sembra legata a un obiettivo preciso: la qualificazione alla prossima Champions League. A nove giornate dal termine del campionato, la squadra bianconera occupa il quinto posto in classifica, staccata di un solo punto dal Bologna, quarto e attuale ultimo posto utile per accedere alla massima competizione europea.

Come riportato da La Gazzetta dello Sport, Giuntoli è finito nel mirino non solo della tifoseria, ma anche della critica, con accuse che definiscono la sua gestione una vera e propria "disasterclass". Secondo alcune ricostruzioni, il dirigente avrebbe puntato tutto su Motta, costruendo una squadra su misura per il tecnico italo-brasiliano dopo un mercato precedente più prudente. L’esperimento, però, non ha dato i frutti sperati, e l’addio dell’allenatore ha ulteriormente indebolito la posizione di Giuntoli, che ora deve affidarsi a Igor Tudor per centrare l’obiettivo minimo.

Un retroscena pubblicato dallo stesso quotidiano sportivo rivela che, prima dell’esonero, Giuntoli avrebbe suggerito a Motta di abbandonare il suo modulo abituale per adottare una difesa a tre, ritenuta più adatta a proteggere una squadra in difficoltà. L’ex allenatore del Bologna, però, avrebbe rifiutato ogni compromesso tattico, accelerando così la decisione della società di sostituirlo con Tudor, noto per la sua preferenza verso il sistema a tre difensori.