I titoli del giorno a Piazza Affari: Ferrari in pole, banche e lusso in affanno

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Borse.it ECONOMIA

La prima seduta della settimana è poco mossa per le principali Borse europee. Cauta anche Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che cede a metà seduta circa lo 0,25% a 33.677,3 punti . Un’ottava che è iniziata con i dati sui Pmi della zona euro che mostrano una certa debolezza, soprattutto in termini di attività manifatturiera che si è contratta in Germania ed eurozona, mentre quella servizi ha registrato risultati più deboli delle attese. (Borse.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I principali indici azionari statunitensi hanno terminato la seduta con progressi frazionali. I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno iniziato la giornata con ribassi frazionali, in linea con le indicazioni emerse in preapertura. (SoldiOnline.it)

Giornata positiva per UniCredit al FTSEMib. Inoltre, nel corso di un incontro organizzato da Bank of America, Andrea Orcel non ha escluso di poter chiudere il 2024 con un utile netto superiore ai 9 miliardi di euro. (SoldiOnline.it)

Europa debole, Wall Street mista. A Piazza Affari balzo di Unicredit e al Nasdaq di Nvidia, la migliore delle Magnifiche Sette dell’high tech (FIRSTonline)

I listini del Vecchio Continente terminano la giornata in calo, con vendite concentrate su banche, assicurazioni e servizi finanziari. Il Ftse Mib registra una flessione dello 0,12% chiudendo a 33.840 punti. (Tutto Juve)

A Piazza Affari però solo Nexi scivola (-3,11%) mentre Unicredit svetta con un +1,64 per cento. Le auto frenano la Borsa di Milano che chiude in calo dello 0,12% ma riesce a far meglio del resto dell'Europa, grazie all'andamento controcorrente dei titoli del settore banche. (Tiscali Notizie)

Parigi cede lo 0,5%, Francoforte lo 0,4% mentre Milano (-0,05%) e Londra (+0,07%) oscillano attorno alla parità. Borse europee deboli nei primi scambi della mattinata, con le preoccupazioni sul quadro macroeconomico che frenano gli investitori in attesa di nuove indicazioni da parte delle banche centrali sulla riduzione del costo del denaro. (Tuttosport)