Correggio500 a Parma, la Bibbia autobiografia di Dio e inesauribile romanzo dell’uomo

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.- Non mi viene in mente un attacco altrettanto memorabile. Certo, anche Giulio Cesare sapeva come cominciare i libri, così come il Tolstoj di Anna Karenina o Cervantes o Melville ma nessun attacco vale quello della Bibbia. Io non so se la Bibbia sia stata scritta davvero da Dio, ma di sicuro è scritta da dio, divinamente…” Così Aldo Cazzullo, saggista e giornalista tra i più autorevoli del panorama nazionale, ha introdotto il pubblico che mercoledì sera ha gremito l’Abbazia di San Giovanni all’interno del libro che “in fondo è l’autobiografia di Dio”. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altre testate

L’autobiografia di Dio. Il grande romanzo della Bibbia (HarperCollins) l’ultimo libro del giornalista Aldo Cazzullo. (il Resto del Carlino)

Il popolare giornalista e conduttore televisivo ha proposto un coinvolgente viaggio divulgativo, una sorta di puntata dal vivo del suo format "Una giornata particolare" dedicata all'arte sacra. (Gazzetta di Parma)

anche l’incipit di Giulio Cesare è bruciante, ma non così... «In principio Dio creò il cielo e la terra. (Corriere della Sera)

Il Dio dei nostri padri. Quante donne nella storia non hanno avuto il coraggio o la possibilità di denunciare gli uomini che hanno fatto loro del male. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Torna “A due punte: sacro e profano nella musica popolare garganica”, la due giorni di seminari e concerti di etnomusicologia dedicati alla musica popolare garganica. (Il Giornale d'Italia)

Me ne innamorai a 18 anni quando andai con le ragazze dell’Oratorio a un corso di esercizi spirituali a Camaldoli dove già da allora mi spiegarono la Lectio divina... Fu poi il cardinale Martini che in diocesi a Milano avvicinò i giovani e i meno giovani alla lettura di questo libro meraviglioso. (Corriere della Sera)