Liberazione Cecilia Sala. Lo stallo con Biden, il blitz da Trump. E Meloni disse: “Adesso ci penso io”
ROMA.«Sono qui solo per dirti che sei stata forte». Esce di scena così, Giorgia Meloni, dal dramma a lieto fine dell’arresto di Cecilia Sala. Lo fa ieri pomeriggio, defilandosi dalla saletta dell’aeroporto di Ciampino, con la consapevolezza che difficilmente avrebbe potuto fare di più. Quella della liberazione della giornalista è una storia sui generis, da cui la premier finisce con l’uscire vinc… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri giornali
«Ad un certo punto ho visto il cielo e ho pianto di gioia». Sono queste alcune delle parole più toccanti pronunciate da Cecilia Sala nella prima puntata del suo podcast Stories, uscita oggi dopo il suo ritorno dall’Iran, dove per ventuno giorni è rimasta prigioniera nel carcere di Evin. (Open)
L'annuncio più atteso, soprattutto dai genitori, è arrivato a sorpresa ieri nella tarda mattinata da Palazzo Chigi: Cecilia Sala è libera ed è in volo da Teheran verso Roma, insieme al capo dell'Aise Giovanni Caravelli, che era andato a prenderla personalmente in Iran. (La Stampa)
Sono le 11.24 di mercoledì 8 gennaio quando Palazzo Chigi comunica il lieto fine del caso Cecilia Sala, annunciando l'imminente rientro in Italia dall'Iran della giornalista de Il Foglio e Chora Media, detenuta nel carcere di Evin a Teheran da 21 giorni. (Adnkronos)
Ma cosa c’è dietro la liberazione? C’è un legame con l’arresto di Abedini del 16 dicembre, tre giorni prima di quello di Sala a Teheran? Gli Usa hanno aiutato Giorgia Meloni? E quali sono i rapporti tra Italia e Iran? Tante domande, a cui risponde Fulvio Palombino, docente di Diritto Internazionale dell’Università di Roma Tor Vergata. (Virgilio Notizie)
Benvenuti nel circolo bipolare dei gufi, quelli che gongolavano guardando le lancette dell'orologio spostarsi senza avere notizie del rilascio della giornalista Cecilia Sala. Tronfi nello sciorinare nefaste profezie, assorti nelle loro elucubrazioni a tinte fosche, smentiti dai fatti. (il Giornale)
Negli occhi della giornalista italiana, come fu nelle parole della madre di qualche giorno fa e in quelle del padre di ieri, nell’abbraccio liberatorio di Cecilia con il suo compagno, ci sono gioia di vita, messa a dura prova dalla violenza del regime iraniano, speranza e fiducia ben riposte nel proprio Paese e, in questo caso, specificamente in chi lo guida da Palazzo Chigi. (ilmattino.it)