Nyt: Israele dietro l'attacco coi cercapersone contro Hezbollah
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Israele ha messo l'esplosivo nei cercapersone venduti a Hezbollah: lo riporta il New York Times, citando alcune fonti americane. L'esplosivo sarebbe stato posizionato vicino alla batteria di ogni dispositivo e attivato tramite un messaggino. I cercapersone che Hezbollah aveva ordinato all'azienda taiwanese Gold Apollo sarebbero stati manomessi prima di raggiungere il Libano, riporta il quotidiano americano. (Tiscali Notizie)
Su altri giornali
All’inviato americano Amos Hochestein, che lunedì l’ha incontrato a Tel Aviv, Benjamin Netanyahu l’aveva detto esplicitamente: sul confine Nord serve «un cambio radicale». (la Repubblica)
Web (Avvenire)
L’ipotesi principale, sulla base di precedenti simili, è un’azione dei servizi segreti israeliani, che avrebbero sabotato i dispositivi inserendovi esplosivi controllabili a distanza: un’eventualità comunque tutta da confermare. (Virgilio Notizie)
La regia di Israele dietro le esplosioni Oggi i cercapersone di Hezbollah sono esplosi causando 8 morti e 2.750 feriti. Il Libano è certo che dietro questo increscioso episodio ci sia la mano di Israele. (Ultima Voce)
Secondo la fonte, l'agenzia di spionaggio israeliana ha posizionato una quantità di Petn, un materiale altamente esplosivo, sulle batterie dei dispositivi e li ha fatti esplodere aumentando la temperatura delle batterie da lontano. (Tuttosport)
– Stefano Zanero, professore ordinario di “Computer Security” e “Digital Forensics and Cybercrime” al Politecnico di Milano, crede all’ipotesi di un attacco hacker o di un malware per surriscaldare i pager (cercapersone ndr) di Hezbollah e farli esplodere? "L’ipotesi di un hackeraggio del server che poi manda un comando ai sigoli pager per farli surriscaldare e farne esplodere le batterie, così come l’ipotesi di una manomissione del pager per inserirvi un malware non mi convincono per nulla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)