Jannik Sinner dopo la vittoria agli Us Open: “Secondo me la finale l’ho vinta partendo in modo aggressivo, facendogli capire subito che appena mi lasciava una palla corta ero lì” (sintesi video della partita e intervista)
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Jannik Sinner: “Vincere quando sei favorito è differente. Rispetto all’Australian Open, questo è uno Slam completamente diverso: il primo è un sollievo e questo qua dopo esserci arrivato da una situazione del genere è stato più di forza mentale, l’ho fatto vedere anche in semifinale contro Jack Draper. La pressione è una cosa bella da avvertire, e io mi sento fortunato ad averla. Dopo aver passato mesi duri e tosti questo trofeo significa tanto. (LiveTennis.it)
Su altri giornali
Il più grande torneo mai disputato in carriera da Taylor Fritz si chiude con la sconfitta in finale degli US Open contro Jannik Sinner, ma non c’è, e non può esserci, insoddisfazione per il californiano. (OA Sport)
AI VERTICI – Una Serie A, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. È il palmarès di Simone Inzaghi da allenatore dell’Inter, che (per quanto riguarda la sua esperienza in panchina) va arricchito con un’altra coppa e altre due Supercoppe ottenute alla Lazio. (Inter-News)
Vinse il croato, e qualcuno pensò che quello poteva essere in qualche modo l’inizio della fine del dominio di quelli che erano i tre cannibali (più uno) del tennis. Dieci anni fa a New York successe una cosa inaspettata: Marin Cilic e Key Nishikori si affrontarono in finale. (il Giornale)
L'abbraccio con il suo staff, Simone Vagnozzi e Darren Cahill su tutti e il timido bacio alla fidanzata, la tennista Anna Kalinskaya: uno Jannik Sinner emozionato ha attraversato le tribune dell'Arthur Ashe per festeggiare la vittoria degli US Open con il suo team dopo settimane difficili dopo la vicenda clostebol. (Il Piccolo)
Jannik Sinner vince gli US Open 2024. L’azzurro, numero 1 del mondo, in finale oggi batte lo statunitense Taylor Fritz, numero 12 del ranking, per 6-3, 6-4, 7-5 in 2h16′. Continua dopo la pubblicità... (Telemia)
Le braccia al cielo, l’abbraccio con il team, il bacio alla fidanzata Anna Kalinskaya, la dedica alla zia malata. Un esultanza contenuta, quasi trattenuta, un sorriso coperto da un velo di stanchezza. L’orgoglio di aver raggiunto un traguardo unico, quasi impensabile. (TennisItaliano.it)