Sinner domina il ranking Atp, sicuro di chiudere l'anno da n.1

Con la certezza di chiudere l'anno da n.1, Jannik Sinner continua a dominare la classifica mondiale. Dopo l'ennesimo successo stagionale, con la vittoria del Masters di Shanghai dove ha battuto in finale Novak Djokovic, il tennista azzurro resta saldo in testa davanti allo spagnolo Carlos Alcaraz e al tedesco Alexander Zverev nel ranking pubblicato dall'Atp. Terzo uomo nell'era Open a conquistare i suoi primi due trofei nei major in singolare nello stesso anno, l'azzurro inizierà la sua 18ma settimana da numero 1 del mondo. (Il Mattino di Padova)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dedicato, dovremmo aggiungere, a tutti coloro che in questi mesi in nome dell’odio a prescindere di tutto ciò che può essere mainstream - come appunto un giovane per bene, educato, umile e addestrato all’etica del dovere - lo hanno attaccato, sbranato, offeso, umiliato in nome di un miliardesimo di grammo di anabolizzante. (Tiscali)

Avrebbe detto «mi gira la testa» o «ho qualcosa alla testa». Un brivido nella fase finale del primo set della finale di Shanghai contro Novak Djokovic: Jannik Sinner si è rivolto alla sua panchina lamentando un mal di testa che ha fatto preoccupare i tifosi di tutto il mondo. (Corriere della Sera)

A Shanghai ha vinto il quarto Masters in carriera Filippo Volandri, capitano di Coppa Davis, se la sta godendo. (Sportal)

Paolo Bertolucci: “Sinner d’acciaio, non lascia scampo. Assomiglia sempre di più a Djokovic”

Terzo uomo nell'era Open a conquistare i suoi primi due trofei nei major in singolare nello stesso anno, l'azzurro inizierà la sua 18ma settimana da numero 1 del mondo. Jannik Sinner si è assicurato di diventare il primo italiano a chiudere l'anno da numero 1 del mondo. (Sport Mediaset)

Prima pagina Il Mattino: "Incoronato" "Shangai, anche Djokovic si inchina a Sinner, il numero uno (Tutto Napoli)

Paolo Bertolucci, Sinner ha battuto Djokovic tre volte di fila, e in quattro delle ultime cinque sfide: ormai lo ha domato? «Sì, mentre in passato potevi pensare “questa l’ha persa, ma la prossima può vincerla”, la finale di Shanghai sembra una pietra tombale sulla rivalità». (La Stampa)