La bandierina del governo e i principi della Carta
Non c’è solo la magistratura ordinaria a mettere paletti, ma anche quella europea. Pochi giorni fa, il tribunale di Roma ha bloccato, basandosi su normative europee, il trasferimento degli immigrati in Albania. Ma il colpo più recente è ieri arrivato dalla Consulta. La Corte Costituzionale, infatti, ha accolto in parte il ricorso contro il disegno di legge sull’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, fortemente voluta dalla Lega (gli alleati di Fratelli d’Italia e di Forza Italia sono molto più tiepidi, essendo interessati ad altre riforme), una norma che apre la strada a un’Italia sempre più disunita, dando alle regioni ricche il diritto di godere di particolari privilegi o di tenerseli senza spartirli con le regioni più povere, che restano al palo. (L'Eco di Bergamo)
Su altre fonti
VENEZIA (ITALPRESS) - "La Corte Costituzionale ha detto a Toscana, Campania, Puglia e Sardegna che l'autonomia è costituzionale, e questo è già il primo risultato di questa sentenza". Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando la sentenza della Consulta. (Il Sole 24 ORE)
Stop della Consulta a sette profili del testo sull'Autonomia: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi. La decisione della Corte accoglie parzialmente i ricorsi delle quattro Regioni guidate dal centrosinistra (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana) che hanno impugnato la legge Calderoli. (Sky Tg24 )
In conferenza stampa si è presentato con una pochette tricolore. "Abbiamo salvato l'unità d'Italia". (La Repubblica)
"Detto tutto questo - prosegue Zaia - si continua a lavorare sulle materie 'non lepizzabili', su quelle materie che non sono soggette ai Lep, e quindi possiamo lavorare tranquillamente perché non mi risulta che la Corte abbia detto che non si debba lavorare e continuare con le trattative". (Tiscali Notizie)
Cosa resta della legge sull'autonomia differenziata, dopo la sentenza della Corte costituzionale? Molto poco, innanzitutto perché il ritaglio fatto dalla Corte rende ancor più evidente che mancano i soldi per attuare la norma. (L'HuffPost)
Porte aperte a Elon Musk. Dopo la premier Giorgia Meloni nel coro degli amici di mister quasi tutto – da Tesla a X – si accomoda anche Matteo Salvini. (Italia Oggi)