Myanmar allo stremo, la Bbc entra nonostante i divieti: strade distrutte e aiuti insufficienti

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ESTERI

Mentre il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Myanmar il 28 marzo continua a salire, superando ormai i 3.000 morti, la popolazione sopravvissuta si trova a fronteggiare una crisi umanitaria senza precedenti. La Bbc, violando i divieti imposti dalla giunta militare, ha documentato le condizioni disperate nelle zone più colpite, come Mandalay, dove interi quartieri sono ridotti a cumuli di macerie. "Oggi abbiamo iniziato a spostare gli anziani in un’area più sicura", racconta un abitante, mostrando immagini di strade squarciate e ponti crollati. "Per loro dormire all’aperto, senza acqua potabile, è insostenibile".

Nella regione di Sagaing, tra le più devastate, migliaia di persone, tra cui molti bambini, sono costrette a vivere per strada. Roi, un bambino di cinque anni il cui nome è stato cambiato per proteggerne l’identità, stringe tra le braccia una scatola di aiuti umanitari, uno dei pochi beni essenziali arrivati finora. La scossa, di magnitudo 7.7, ha lasciato intere famiglie senza un riparo, esposte al caldo e al rischio di malattie, mentre i soccorritori faticano a raggiungere le aree più isolate.

La giunta militare, al potere dal colpo di stato del 2021, ha confermato 3.085 vittime, 4.715 feriti e oltre 300 dispersi, annunciando un temporaneo cessate-il-fuoco nei conflitti interni per permettere gli aiuti. Tuttavia, secondo le Nazioni Unite, l’emergenza è particolarmente grave per donne e minori, esposti a rischi di violenze e sfruttamento. Finora, operatori umanitari provenienti da 17 paesi hanno distribuito circa 1.000 tonnellate di rifornimenti, ma la situazione resta critica, con intere comunità ancora tagliate fuori dagli aiuti.