Israele, attacco in Libano: "Colpiti 300 obiettivi", 180 morti e 400 feriti a Beirut, Idf chiede evacuazione valle della Bekaa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Massiccio attacco di Israele nel sud del Libano: secondo fonti dell’esercito israeliano, sono stati "colpiti 300 obiettivi di Hezbollah", ma i radi hanno provocato almeno 180 morti e 400 feriti nei distretti meridionali della capitale libanese, Beirut. Il portavoce delle Idf (Israel Defence Forces) Daniel Hagari non ha escluso un’operazione di terra, mentre proprio le Idf chiedono l’evacuazione della valle della Bekaa (o Beqa), sempre nel sud del paese e non lontano dal confine con la Siria: "I terroristi di Hezbollah avevano pianificato di lanciare un pesante missile da crociera contro Israele da un'abitazione civile nel sud del Libano". (Il Giornale d'Italia)
La notizia riportata su altri giornali
Intanto l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania non si ferma. Israele ha incrementato attentati e bombardamenti in Libano, Hezbollah ha aumentato il lancio di razzi. La tensione non è mai stata così alta. (LifeGate)
La novità è sotto gli occhi di tutti: Israele sta ricorrendo a strumenti tecnologici per comunicare con la popolazione libanese, ma anche per colpire Hezbollah stesso. (ilmessaggero.it)
Numero tre di Hezbollah era stato nominato alla guida del Consiglio della Jihad sopo l'uccisione di Ibrahim Aqil e Fuad Shukr da parte delle Idf (Adnkronos)
Di Marlene Madalena Pozzan Foschiera (IlSudest)
Dopo gli attacchi a cercapersone e radio di Hezbollah, le forze armate israeliane hanno annunciato incursioni contro le milizie filo iraniane Israele ha intensificato la pressione su Hezbollah con una serie di dirompenti attacchi aerei nelle zone prossime al confine del Sud del Libano. (Today.it)
Nuovo bombardamento aereo "mirato" condotto dall’aviazione israeliana introno alle 17:54 su Beirut. L’obiettivo era Ali Karaki, comandante di Hezbollah per il fronte meridionale e numero 3 dell’organizzazione islamista, rimasto ucciso nel bombardamento. (Il Giornale d'Italia)
