Come la crisi del governo tedesco si ripercuote sull'Unione europea

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Il crollo del governo tedesco, avvenuto poche ore dopo l'elezione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha provocato scosse in tutta Europa. Ma cosa significa per il resto dell'Ue? PUBBLICITÀ Dopo la rottura della coalizione di governo tedesca, avvenuta mercoledì, il Cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che a gennaio si voterà la fiducia: un passaggio che potrebbe aprire la strada a nuove elezioni già a marzo. (Euronews Italiano)

La notizia riportata su altri media

Dei quattro ministri liberali rimane, ai trasporti, solo Volker Wissing che ha lasciato la FDP per restare come indipendente e guadagna anche il dicastero della Giustizia al posto di Marco Buschmann che ha chiesto al Presidente di essere sollevato dall’incarico, insieme a Bettina Stark-Watzinger che sarà sostituita dall’attuale ministro dell’Agricoltura Cem Özdemir. (Il Fatto Quotidiano)

La coincidenza illumina uno scenario che va ben oltre la rissa permanente che ha funestato la cosiddetta coalizione semaforo (Spd, Verdi ed Fdp) da quando, nel novembre dello scorso anno, la Corte costituzionale vietò l’impiego dei 60 miliardi di crediti stanziati per la crisi pandemica nel programma di riconversione ecologica del paese, aprendo una voragine finanziaria e scatenando un conflitto senza esclusione di colpi nel governo. (il manifesto)

Dopo il “licenziamento” del ministro delle Finanze Christian Lindner, il cancelliere Scholz ha cambiato squadra di governo sostituendo i due ministri liberali in uscita e si è confrontato con il capo dell'opposizione, il cristiano-democratico Friedrich Merz, sulla data di nuove elezioni. (La Stampa)

Il falso mito del sistema tedesco

Il cancelliere, Olaf Scholz, ha nominato al posto dell’ex alleato uno dei suoi più stretti collaboratori, Jörg Kukies. Il 6 novembre, Scholz ha annunciato che si sottoporrà al voto di fiducia il 15 gennaio, scenario che potrebbe portare alle elezioni a marzo. (Il Sole 24 ORE)

Anche cacciando e annullando Lindner, aprendo la via alle elezioni a modo suo. Iperpreparato, freddo (da ministro delle Finanze veniva chiamato Scholzomat, perché era robotico come un bancomat) ha fallito nell’unica dote che non può mancare a un leader: la capacità di connettersi con il proprio popolo. (Corriere della Sera)

Già si prefigurano nuove elezioni a idi di marzo del 2025. C’è baruffa politica nella teutonica Germania. (ilmattino.it)