Dazi UE auto elettriche cinesi, accordo vicino sul prezzo minimo

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ESTERI

La questione dei dazi UE sull’importazione di auto elettriche cinesi, già entrati in vigore ma ancora al centro di febbrili trattative, potrebbe essere giunta a un punto di svolta grazie a un presunto accordo trovato tra la Commissione europea e il governo di Pechino. Questo accordo, secondo i beninformati, non sarebbe ancora ufficiale ma ormai “vicinissimo”, e vedrebbe la Cina impegnarsi a vendere auto elettriche nell’UE a un ‘prezzo minimo’, in modo da riequilibrare la concorrenza nel mercato delle BEV, venuta meno per i massicci sussidi statali di cui usufruirebbero i produttori cinesi.

Parallelamente, la Commissione europea ha formalmente fatto ricorso all'Organizzazione mondiale del commercio contro le misure antidumping provvisorie imposte dalla Cina sulle importazioni di brandy dell'UE. "Questo passo riflette l'opinione fermamente tenuta dall'UE secondo cui le misure provvisorie della Cina sul brandy dell'UE non sono in linea con le norme dell'OMC", si legge in una nota di Bruxelles. La Cina, infatti, non avrebbe dimostrato che ci sia alcuna minaccia di danno alla sua industria del brandy, né che ci sia un nesso causale tra la presunta minaccia di lesioni e le importazioni di brandy dall'UE.

La guerra dei dazi tra UE e Cina sul brandy è arrivata a un punto di non ritorno, almeno per ora. La recente escalation delle tensioni commerciali tra l'Unione Europea e la Cina ha coinvolto un prodotto simbolo ma sottovalutato per l'Europa: il brandy. Oltre alle auto elettriche, il brandy è diventato un nuovo fronte di scontro commerciale, in seguito alla decisione della Cina di imporre dazi anti-dumping su alcuni prodotti europei.

La storia dei dazi al brandy inizia il 5 gennaio 2024, quando il Ministero del Commercio cinese ha avviato un'indagine anti-dumping sulle importazioni di brandy dall'Unione Europea, sostenendo che i produttori europei vendessero il brandy sul mercato cinese a prezzi inferiori al valore normale, causando danni significativi all'industria nazionale cinese.